De Laurentiis racconta: «Dopo 14 anni di successi c’è stato bisogno di un blocco, Conte mi ha aiutato in questo» | OneFootball

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·24 December 2024

De Laurentiis racconta: «Dopo 14 anni di successi c’è stato bisogno di un blocco, Conte mi ha aiutato in questo»

Article image:De Laurentiis racconta: «Dopo 14 anni di successi c’è stato bisogno di un blocco, Conte mi ha aiutato in questo»

De Laurentiis, presidente del Napoli, ha commentato così l’arrivo di Antonio Conte e non solo: le sue dichiarazioni

Aurelio De Laurentiis ha parlato ai microfoni di Radio Crc ha fatto il punto sul Napoli e non solo. Di seguito le parole del presidente partenopeo su Antonio Conte, ex allenatore della Juventus:

PUNTO«Innanzitutto Buon Natale a voi. Dividiamo l’anno nei primi sei mesi e nei secondi sei mesi che si stanno concludendo. Dopo 14 anni di successi, unica squadra sempre in Europa, c’è stato bisogno di un blocco, la prendo così, filosoficamente. Gli errori li ho fatti io, mi prendo tutte le responsabilità, non voglio accusare nessuno altrimenti la lista sarebbe troppo lunga, io sono l’imprenditore puro che investe il proprio denaro, tra i pochi, ed è giusto prendermi tutte le responsabilità nei confronti dei nostri straordinari tifosi».


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CONTE – «Nella seconda parte ho trovato l’uomo Antonio Conte, a cui faccio gli auguri con la sua splendida famiglia, mi ha aiutato facendomi capire che c’era bisogno di ristrutturare. Avevo ancora molti calciatori dello Scudetto, ma c’era bisogno di instaurare con loro e con i nuovi un’aria nuova, da grande competizione per giocarcela con tutti. Ringrazio lui, Oriali che è venuto ad aiutarlo, tutto il suo staff, i migliori auguri ed il ringraziamento per l’amore e l’impegno quotidiano con i ragazzi perché sono anche ragazzi da indirizzare.

Abbiamo anche i nostri giovani con i loro staff e gli allenatori, la Primavera che sta facendo molto bene, anche a loro un grande augurio per proseguire così. Un nuovo acquisto che mi sta vicino e mi sta dando la sua disponibilità, voglia e capacità, Giovanni Manna, finalmente un giovane vicinissimo a me, e questo giovanotto viene anche da una mia seconda identità perché oltre ad essere italiano io sono anche molto svizzero e lui è stato un cultore dello sport in Svizzera e sta dando il meglio di se vicino ad una persona esigente per non andare più duro come il sottoscritto»

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