Bonny, il saluto del Parma: «Grazie per l’impegno, i gol e l’energia, in bocca al lupo» | OneFootball

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Inter News 24

·5 July 2025

Bonny, il saluto del Parma: «Grazie per l’impegno, i gol e l’energia, in bocca al lupo»

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Bonny, il saluto social del Parma all’attaccante francese: le parole del club

Bonny, impegno, gol e energia. Il Parma saluta il suo attaccante passato all’Inter. Ma come è stata la sua stagione in Emilia? Ecco i momenti più significativi e cosa farà Chivu con lui«Da giovane talento promettente a calciatore cresciuto stagione dopo stagione con la nostra maglia: grazie Ange-Yoan Bonny per l’impegno, i gol e l’energia. In bocca al lupo». Con un messaggio tanto semplice quanto affettuoso, il Parma Calcio ha salutato Ange-Yoan Bonny, certificando la fine di un capitolo e l’inizio di una nuova, prestigiosa avventura per l’attaccante francese. Quel ragazzo arrivato in Emilia come una scommessa è cresciuto fino a diventare un centravanti moderno e devastante, attirando le attenzioni dei più grandi club.

A vincere la corsa è stata l’Inter, che ha deciso di investire sul suo talento esplosivo, un mix di potenza fisica, colpi geniali e un potenziale ancora in parte inesplorato. Il suo percorso a Parma è stato la perfetta fotografia di ciò che Bonny è oggi: un giocatore capace di dominare le partite con la sua sola presenza, ma anche di attraversare momenti di appannamento tipici di un talento in piena maturazione. La sua ultima stagione in gialloblù è stata un’altalena di prestazioni memorabili e alcuni passaggi a vuoto. La critica lo ha definito un «centravanti completo» dopo aver dominato la difesa del Milan, e contro il Napoli ha mostrato una freddezza glaciale, prima colpendo un palo e poi trasformando con sicurezza un calcio di rigore. Ma sono stati i suoi lampi di classe pura a convincere l’Inter.


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Contro il Como, la sua magia di tacco per segnare è stata la ciliegina su una prestazione dominante. Contro il Monza, quasi dal nulla si è inventato la percussione che ha spaccato la difesa, concludendo una cavalcata di 40 metri con un delicato tiro all’incrocio. E contro il Cagliari, ha letteralmente portato a spasso tre uomini prima di colpire un altro palo. Accanto a queste imprese, però, ci sono state anche giornate difficili, come contro la stessa Inter, dove non è riuscito a trovare il modo di mettersi in mostra, o contro la Roma, in cui ha sprecato due buone occasioni. È proprio questo mix di onnipotenza e incoscienza che l’Inter ha deciso di plasmare.

Analizzando nel dettaglio i suoi 6 gol e 4 assist stagionali, emerge il ritratto di un attaccante totale. Bonny non è solo un finalizzatore, ma un giocatore che influenza l’intera manovra offensiva. Segna su rigore con freddezza (Napoli, Bologna), ma ha anche l’istinto del predatore d’area per il tap-in (Venezia). È capace di giocate da “YouTube” come il già citato tacco al Como, ma anche di gol di pura potenza fisica, come la cavalcata solitaria contro il Monza. A questo unisce una notevole capacità di giocare per la squadra: i suoi assist, come la sponda per il gol da fuori di Bernabé contro l’Inter o il filtrante per Ondrejka contro l’Atalanta, dimostrano la sua abilità nel fare da pivot e dialogare con i compagni.

È un giocatore che sa attaccare la profondità, ma anche abbassarsi per cucire il gioco, una caratteristica fondamentale per il sistema a due punte dei nerazzurri. Il suo arrivo all’Inter si inserisce in una strategia chiara. Non viene per essere il titolare indiscusso, ma per rappresentare la terza punta di diamante del tridente offensivo, imparando da Lautaro e Thuram e offrendo a Chivu un’alternativa con caratteristiche uniche. La sua fisicità straripante, abbinata a una tecnica sorprendente per la sua stazza, gli permette di essere un’opzione diversa, capace di scardinare le difese chiuse o di fare a sportellate quando la partita si fa più dura. L’Inter non ha acquistato un giocatore fatto e finito, ma ha scommesso su un potenziale campione. L’obiettivo è trasformare il diamante grezzo ammirato a Parma nel gioiello che brillerà sulla scena più importante, quella di San Siro.

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