Mercato Inter, un profilo alla Lookman ora serve come il pane: l’analisi della Gazzetta dopo la vittoria sul Monaco | OneFootball

Mercato Inter, un profilo alla Lookman ora serve come il pane: l’analisi della Gazzetta dopo la vittoria di ieri sul Monaco

Il mercato Inter entra in una fase decisiva dopo l’amichevole di ieri contro il Monaco. Il successo in rimonta, maturato nonostante l’inferiorità numerica, ha evidenziato il carattere della squadra guidata da Cristian Chivu, ma ha anche messo in luce la necessità di completare il reparto offensivo. La priorità della dirigenza, secondo La Gazzetta dello Sport, è l’acquisto di un attaccante rapido, tecnico e abile nell’uno contro uno, capace di aprire spazi e aumentare le soluzioni offensive.

Mercato Inter, i nomi in lista per l’attacco

Il profilo ideale, per caratteristiche, corrisponde a Ademola Lookman dell’Atalanta, esterno d’attacco nigeriano che in Serie A ha dimostrato grande incisività. In alternativa, i nerazzurri seguono con attenzione Antonio Nusa, giovane talento norvegese del Lipsia, e Jadon Sancho, ala inglese di proprietà del Manchester United, capace di giocare su entrambe le corsie e creare superiorità numerica. L’obiettivo è garantire a Chivu un elemento che sappia rompere le linee difensive avversarie e favorire un gioco offensivo più rapido e verticale.

Luis Henrique e la scommessa interna

In attesa di nuovi arrivi, l’Inter spera anche nella crescita di Luis Henrique, attaccante brasiliano classe 2001 prelevato dal Marsiglia. Dotato di buona tecnica e velocità, non ha ancora trovato la giusta continuità e la dirigenza si augura che possa presto imporsi, scrollandosi di dosso quella timidezza che ne ha finora limitato il rendimento.

La coppia dirigenziale formata da Giuseppe Marotta e Piero Ausilio lavora per chiudere l’operazione entro la fine della sessione estiva, così da consegnare al tecnico una rosa completa prima dell’inizio ufficiale della stagione. L’amichevole col Monaco, se da un lato ha confermato la solidità mentale del gruppo, dall’altro ha reso ancora più chiaro che, per competere ai massimi livelli, l’attacco necessita di un’ultima pedina capace di fare la differenza.