Calcio Femminile Italiano
·28. Juli 2025
Inghilterra, le pagelle: muro Williamson, Jesse Carter(pillar) e a Chloe… Kelly poi dire?

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·28. Juli 2025
“It has come back home again”, ora è ufficiale. L’Inghilterra, dopo i novanta minuti regolamentari, i supplementari e i tiri dal dischetto si è portata a casa il secondo Europeo consecutivo targato Sarina Wiegman. Ancora una volta i suoi cambi hanno ripagato: l’ingresso di Chloe Kelly ha svoltato la partita e ha chiuso il cerchio con l’ultimo e decisivo tiro dal dischetto. Ecco le pagelle delle vincitrici a cura della nostra Redazione.
HAMPTON: 7. Frena il gol di Pina appena entrata e già cane sguinzagliato contro Bronze, non può niente sulla rete di Mariona nella prima frazione di gioco. Ancora una volta importante nei tiri dal dischetto, complice una Spagna fuori giri e spenta.
GREENWOOD: 7. Si perde le marcature sulle spagnole nell’azione che porta al gol di Mariona. Lascia sfilare il pallone di Athenea e può solo guardarlo mentre si insacca. Si rinnova il duello con la numero 10 spagnola anche nel secondo tempo, quando Greenwood si aggiunge alla manovra inglese, meno timida e più efficace. Freddissima dal dischetto, contribuisce alla vittoria con una rete indispensabile.
CARTER: 10. La forza di questa calciatrice di focalizzarsi sul gioco e non su ciò che sta fuori dal campo è impressionante ed è da 10 in pagella. Esther è un’avversaria scomoda che non lascia respirare, eppure l’inglese gestisce al meglio il pallone anche quando è sotto pressione. Impressionante l’approccio del secondo tempo, dove Athenea e Aitana faticano a superarla: diventa un muro insormontabile anche per Paralluelo, fresca e subito a caccia del gol. Monumentale in chiusura su Aitana in pieno recupero, non concedendo neanche l’angolo negli ultimi assalti.
WILLIAMSON: 9. Athenea, Mariona ed Esther provano a mettere in difficoltà la capitana inglese, che non si fa sorprendere ed è fredda come un iceberg. Ci vuole ben altro per scioglierla e avere la meglio su di lei, neanche Carmona a rimorchio può scalfirla, o Alexia, che si ferma solo davanti a lei. Fallisce il tiro dal dischetto, ma le compagne compensano perfettamente questa sbavatura su una gara sontuosa. Leader, luce che illumina il gioco inglese, leonessa delle leonesse. Leah Williamson.
BRONZE: 8. Avanza per contribuire in fase di impostazione, attenta anche quando deve coprire una certa Alexia Putellas. Si perde Mariona, che la batte sul tempo sulla rete che porta in vantaggio la Spagna in uno dei suoi pochi errori nel torneo. Nella seconda frazione rimedia un giallo al 58′ dopo aver travolto Carmona in contropiede, ma è l’unico neo di tutta la gara. Anticipa ogni pallone possibile e nega a Vicky un gol fatto a pochi minuti dal termine della gara. Non è necessario il suo intervento nei tiri dal dischetto, ma non si sarebbe tirata indietro. Più forte delle avversità, più forte dell’infortunio. dal 105′ CHARLES: SV
STANWAY: 7. Cerca la soluzione della distanza per evitare l’ammasso di maglie rosse che occupa l’area ed esce per davvero con tutta la sua qualità solo quando Kelly mette piede in campo. Aumentano le combinazioni con la numero 18 e si trasforma completamente, ma non è tra le calciatrici a spiccare di più. dal 115′ CLINTON: SV
WALSH: 7. Prova lo squillo da fuori area per reagire allo svantaggio appena incassato, fatica però a trovare i suoi spazi e ad anticipare le vecchie compagne di squadra del Barcellona. Alexia l’anticipa su ogni pallone per tutto il primo tempo, nel secondo il duello con Patri diventa bilanciato e se la gioca di più con lei. Come Stanway, non nelle sue partite migliori.
TOONE: 7,5. Una prima parte di partita difficilissima in cui è evanescente e non trova il tempo giusto per recuperare i palloni a centrocampo. Trovando invece fiducia nella ripresa, si vede più spesso in manovra e serve Kelly con un pallone invitante per la diagonale della remuntada, bloccata dalla punta delle dita di Coll. Fa meno fatica di Walsh e Stanway, ma anche lei non è nelle condizioni migliori per essere determinante. Bene, invece, nei tempi supplementari, quando riesce ad avere la meglio su una Spagna scarica. dall’87’ MEAD: 6. La sua presenza in campo negli ultimi scampoli di partita si percepisce a malapena, sbaglia il primo rigore dell’Inghilterra ai tiri dal dischetto. Non esattamente la sua serata, ma ci pensano le compagne a rimediare.
JAMES: 6. Fatica a entrare in partita e a essere d’impatto come nelle gare precedenti. Athenea è più veloce e riesce a vincere i duelli, recuperando il pallone. Un fantasma. dal 41′ KELLY: 9. Se sul dizionario si cerca il significato di “decisivo”, l’aggettivo è accompagnato da una foto corredata da una didascalia con il suo nome. Entra ed è subito pericolosa nella combinazione con Stanway, arrivando in tre passaggi nell’area della Spagna. La più determinante dell’Europeo tenta anche la conclusione da fuori, ma si conferma il talismano delle inglesi con il cross al centro, una pennellata deliziosa sulla testa di Russo. Di nuovo pericolosissima pochi minuti più tardi rinnovando la combinazione con Toone, ha tra i piedi il rigore decisivo e, dopo la sua rincorsa ormai inconfondibile, si va a prendere il trofeo che porta la sua firma, più di tutte.
RUSSO: 8. Ha in avvio di gara un’occasione per sbloccare la partita, la diagonale impegna Coll, ma James non riesce a concludere il tap-in vincente. Fatica a farsi trovare pronta all’affondo, la Spagna gestisce troppo bene il pallone e la isolano in una bolla. Nella ripresa esce un po’ dal guscio e trova il gol al 57′, un’incornata di testa nata dal pallone perfetto di Kelly. Esce tra i meritati applausi, finalmente. dal 71′ AGYEMANG: 7. Entra e si fa vedere in tutte le fasi di gioco, confermandosi una prospettiva interessantissima per il futuro. Non è incisiva come – nostro malgrado – contro l’Italia, ma la sua fisicità e le sue forze fresche aiutano l’Inghilterra ad arrivare ai rigori senza subire gol sul più bello.
HEMP: 8,5. Vince bene i rimpalli su Aleixandri, forse un po’ timida nei contrasti con la calciatrice del Manchester City, on fire da due partite e presente su ogni pallone, persino sul passaggio sbagliato di Cata Coll. Patri prende bene le misure e non la fa più uscire, fino al secondo tempo, con la crescita in generale di tutta la squadra. Nei supplementari rimedia un giallo per un fallo su Aitana al 95′, ma non basta per andare a macchiare la sua prestazione.