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·1. August 2025

Delfin, i soci approvano il bilancio ma bocciano il dividendo da mezzo miliardo

Artikelbild:Delfin, i soci approvano il bilancio ma bocciano il dividendo da mezzo miliardo

Fumata nera per l’accordo tra gli eredi di Leonardo del Vecchio sul futuro di Delfin. Ieri, in occasione dell’assemblea di bilancio della holding, l’intesa su dividendi e governance non è stata portata in votazione. Secondo Il Sole 24 Ore, salvo colpi di scena, il dossier è destinato a restare aperto ancora per molto tempo.

Prova ne è il voto contrario di tre eredi su otto alla proposta di un dividendo da 500 milioni da parte della finanziaria che è rimasta così congelata. L’assemblea di bilancio di Delfin, inizialmente programmata per dare forma al grande accordo tra gli eredi di Leonardo Del Vecchio su governance e sistema di partecipazioni della holding, si è limitata ieri ad affrontare i temi di gestione ordinaria e a verificare gli equilibri all’interno della proprietà.


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Equilibri che appaiono ancora fragili. Prova ne è che il bilancio di Delfin, forte di dividendi per 1.135 milioni dalle partecipate nel 2024, ha registrato il voto favorevole di solo cinque sugli otto soci: Claudio, Marisa, Leonardo Maria, Nicoletta Zampillo insieme al primo figlio di lei, Rocco Basilico. Si sono invece astenuti Paola, Luca e Clemente.

Copione simile quando sul tavolo dei soci sarebbe arrivata la proposta di distribuire una cedola di 500 milioni. In questo caso il voto di Paola, Luca e Clemente è stato contrario alla proposta. Si è così proceduto, come previsto dallo statuto, alla distribuzione di un dividendo di 150 milioni. Nel corso della riunione, inoltre sarebbe emerso che alla fine del 2024 la valorizzazione di Delfin si sarebbe attestata intorno a 42 miliardi. Un valore che, aggiornato alla scorsa settimana, avrebbe abbondantemente superato la soglia dei 50 miliardi.

In questo quadro così complesso, secondo alcune fonti una parte dei soci della finanziaria avrebbe chiesto direttamente al numero uno di Delfin, Francesco Milleri, di provare a trovare un compromesso tra gli azionisti per dare forma al grande accordo sul futuro di Delfin. Sul tavolo dei grandi azionisti ci sarebbe un piano proposto da alcuni soci della finanziaria che si struttura in due parti. La prima riguarderebbe il destino del pacchetto partecipazioni bancarie e assicurative della finanziaria, partendo da Mediobanca (20%), Generali (10%), Mps (9%) e UniCredit (2,7%).

L’intesa allo studio, caldeggiata dalla maggioranza, ma non da tutti gli azionisti, prevede la dismissione degli asset non core e il mantenimento della sola partecipazione in EssilorLuxottica. L’obiettivo sarebbe quello di portare al test dei voti un accordo che prevede, in cambio della rinuncia da parte di quattro eredi al beneficio di inventario, il via libera alla distribuzione di un dividendo di 8 miliardi.

La seconda parte dell’intesa, invece, si focalizza sul cambio di governance di Delfin dove finora lo statuto delineato da Leonardo Del Vecchio ha dettato legge. Le modifiche allo studio riguarderebbero diversi profili, dalla durata del mandato del board fino alle norme che regolano la liquidazione dei singoli soci. Una serie di temi affrontati a più riprese dagli azionisti di Delfin senza però mai un accordo definitivo.

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