Vitik: “Il Bologna ha dimostrato di credere in me, qui si respira un clima speciale. In campo parlo tanto e non temo la pressione” | OneFootball

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·15 de julho de 2025

Vitik: “Il Bologna ha dimostrato di credere in me, qui si respira un clima speciale. In campo parlo tanto e non temo la pressione”

Imagem do artigo:Vitik: “Il Bologna ha dimostrato di credere in me, qui si respira un clima speciale. In campo parlo tanto e non temo la pressione”

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Oggi pomeriggio a Casteldebole è stato presentato alla stampa Martin Vitik, primo acquisto del Bologna in ordine cronologico durante il mercato estivo 2025. Il roccioso e talentuoso difensore ceco classe 2003, acquistato per 15 milioni di euro dallo Sparta Praga, avrà l’arduo compito di non far rimpiangere un totem come Sam Beukema, ma possiede tutte le carte in regola per riuscirci, a cominciare dalle 28 presenze nelle coppe europee già collezionate nonostante i suoi 22 anni. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni del nuovo centrale rossoblù anticipate da quelle del d.s. Marco Di Vaio.


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Introduzione di Di Vaio – «Martin è un ragazzo che seguiamo da diverso tempo, ci eravamo già approcciati a lui per portarlo qui un anno fa, quando poi rimase allo Sparta Praga dopo la loro qualificazione in Champions. In questa sessione di mercato si è ripresentata l’occasione e così siamo tornati a parlare con lui e concluso l’operazione col suo club, che si è dimostrato pronto a lasciarlo andare. Arriva da una stagione importante sul piano della crescita personale, nella quale è diventato anche capitano, è un classe 2003 ma può già vantare un’importante esperienza in campo internazionale. Siamo molto contenti del suo arrivo al Bologna, il mio augurio è che possa vivere gran parte della sua carriera qui da noi».

Una mano da Krejci – «Mi sono confrontato con Ladislav e lui mi ha parlato benissimo della gente che lavora qui e della città. Nei primi giorni, girando e conoscendo i tifosi, ho subito respirato il clima speciale che accompagna questo club e che l’ha portato ad ottenere grandi successi».

Un matrimonio nell’aria – «Il Bologna mi aveva dimostrato di volermi a tutti i costi già prima di questa sessione di mercato, e la cosa mi aveva reso felice. Di recente mi hanno ricontattato e rispiegato il progetto, facendomi capire di credere davvero in me, e mi hanno convinto. L’ultima stagione non è stata facile, né per me né per ilo Sparta Praga, perché ci sono state delle difficoltà: al direttore Di Vaio ho detto di aver imparato maggiormente a giocare sotto pressione, e mi sento anche molto cresciuto dal punto di vista tecnico».

Serve personalità – «Qui in Italia mi aspetto una pressione ancora maggiore, ma questo è il calcio. Da quando ho diciassette anni ho imparato a giocare con quel tipo di sensazione addosso, se uno vuole arrivare ad alti livelli deve farsi trovare pronto: la pressione è uguale per tutti, ma giocando dietro ovviamente si sente un po’ di più».

Modello di riferimento – «Virgil Van Dijk è un difensori top. Ma ci sono altri ottimi centrali in circolazione, anche qui nel Bologna».

Prossimi avversari – «Un attaccante che non vedo l’ora di affrontare? Non riesco a sceglierne uno solo, ci sono molti attaccanti forti in Serie A».

Esperienza in Champions… – «Giocare in una competizione così difficile e prestigiosa è stato per me un passaggio fondamentale, un’ottima palestra per crescere».

…e in Europa League – «C’è una grande differenza: l’Europa League ha un calendario non semplice perché le partite sono più ravvicinate con quelle del campionato rispetto alla Champions, che si gioca il martedì o il mercoledì. Ma lo staff tecnico del Bologna ci preparerà al meglio per questo».

Italiano e l’italiano – «Ho parlato col mister, mi piace molto il suo modo di giocare offensivo. Non vedo l’ora di imparare meglio la vostra lingua per capire maggiormente le sue richieste e performare al meglio: finora abbiamo comunicato attraverso un traduttore».

Un leader da sostituire – «In campo parlo molto, il mio ruolo implica questo. Sto appunto cercando di imparare l’italiano per migliorare sotto tale aspetto, anche se ad essere sincero diversi miei compagni parlano inglese e quindi ci capiamo già. Comunque ora penso solo ad allenarmi bene e ad adattarmi al campionato italiano il più in fretta possibile».

Il 41 sulle spalle – «Avevo quel numero allo Sparta Praga, qui era disponibile e ho voluto tenerlo perché mi ha sempre portato fortuna».

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