Calcionews24
·17 de dezembro de 2024
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La presenza di Marco Van Basten ha scaldato i cuori del popolo rossonero per la festa dei 125 anni. L’olandese si è raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
IL LEGAME CON IL MILAN – «Se hai giocato qui a Milano, con la maglia del Milan, è difficile non sentire il feeling con la città, con lo stadio, con i tifosi e con la storia di questo grande club. Per me i colori rossoneri, il pubblico e la società resteranno sempre qualcosa di speciale. Anche se vivo in Olanda, quando gioca la prima cosa che controllo è il risultato del Milan».IL DNA EUROPEO DEL CLUB – «Era l’unità di una società che aveva al comando due dirigenti esperti e del calibro di Berlusconi e Galliani. Berlusconi aveva una visione e l’ha portata avanti scegliendo bene allenatori e giocatori. Negli anni abbiamo avuto una squadra super: con Tassotti, Baresi, Costacurta, Maldini e Filippo Galli avevamo la difesa migliore d’Europa. A centrocampo con Ancelotti c’erano Donadoni, Rijkaard, Colombo, Evani e Albertini; in attacco io, Gullit, Virdis, Massaro ecc. La mentalità era quella di vincere sempre, a tutti i costi. Anche se ci trovavamo sotto a pochi minuti dalla fine. Il tecnico è importante, ma se hai un nucleo di campioni è tutto più facile».IL GOLF CON GLI EX – «Donadoni è tra i migliori e quando vengo in Italia, è bello ritrovare i miei ex compagni su un campo da golf e stare insieme. Con Gullit ho giocato in Olanda ed è bravo. Mi hanno detto che è forte anche Shevchenko: lui e Donadoni sono intorno all’1 di handicap».L’INFORTUNIO ALLA CAVIGLIA – «È stato difficile accettare di dover smettere di fatto a 28anni. Ho visto Maldini, Costacurta, Baresi, Tassotti che hanno giocato quasi fino a 40 anni e per loro è stata una bella cosa. Sarebbe piaciuto tanto anche a me, ma mi sarei accontentato anche di 7-8 stagioni in più. Purtroppo non è stato possibile».COSA SERVE AL MILAN OGGI – «Il Milan è un grande club, ha uno stadio fantastico e una tifoseria super. Purtroppo negli ultimi anni l’Inter ha “comandato” (6 derby vinti di fila prima di quello di settembre, ndr) e per i milanisti è stato un colpo al cuore.Tempi difficili… Sono convinto che il Milan tornerà a vincere. Magari potrebbe aiutare avere più italiani. Avete dei giocatori bravi che però le vostre squadre utilizzano poco e la Nazionale ne risente. In Spagna, per esempio, valorizzano di più i talenti».LEAO – «È bravo, salta spesso uno-due avversari in dribbling e ha spunti che non si vedono spesso. Leao è uno dal grande potenziale e sta a lui mostrarlo appieno. Può crescere ancora tanto e fare meglio».