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·28 de abril de 2025

Udinese Bologna: le tre cose che non hai notato del match di Serie A

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Ecco le tre curiosità sulla sfida delle ore 18:30, Udinese Bologna: partita valida per la 34° giornata di Serie A 2024-2025

Un palo a testa in un tempo per uno, il primo più favorevole all’Udinese, il secondo – come spesso succede – con iniziative molto più ficcanti da parte del Bologna. Lo 0-0 della gara si spiega così e accontenta di più i bianconeri, che interrompono una spirale negativa di risultati, mentre Italiano si vede perdere il quarto posto. Ecco tre situazioni particolari dell’incontro conclusosi a reti bianche.

  • Egoismo. Quando le gare si chiudono sullo 0-0, c’è sempre qualche rimpianto anche in occasioni non clamorose. Un piccolo pensiero su qualcosa che avrebbe potuto essere e non è stato. Tra queste, c’è il momento a metà primo tempo quando Payero ruba palla a Freuler, si avvicina verso l’area avversaria e, invece di premiare i compagni che stanno accorrendo, prova un tiro non irresistibile che Skorupski non ha grossi problemi a parare. Se l’Udinese fosse passata esattamente in questa maniera, il valore sarebbe stato doppio visto come aveva borseggiato il pallone a uno degli elementi di maggiore garanzia.
  • Tre corner, un gol. Avete mai giocato da bambini secondo regole un po’ inventate, come quella che con tre calci d’angolo si viene premiati da una rete. Orsolini, pensiamo, sì. Lo si capisce quando attorno alla mezzora della ripresa ne calcia esattamente tre di fila: tutti sul primo palo, tutto moderatamente pericolosi, tutti capaci di alzare l’allarme. Ma il gol non arriva, non siamo più nell’infanzia…
  • Il colpevole. All’ultimo minuto, il primo piano lo individua come il possibile colpevole. Si tratta di Pobega, che ingenuamente trattiene per la maglia Lovric su un lancio dalle retrovie. Calcio di punizione, lui che protesta, ma è evidente la preoccupazione nello sguardo. Però non perde la concentrazione ed è un gran bene: perché lo stesso Lovric calcia malignamente, Skorupski ribatte come può e sul pallone ad arrivare per primo è proprio il bolognese, che allontana sfera, pericolo e senso di colpa. Non male, come ultimo gesto della gara.
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