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·22 de março de 2025

TIM, continua il disimpegno di Vivendi: cedute quote per oltre il 5%

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Vivendi è scesa al 18,37% del capitale ordinario di TIM, iniziando così lo smantellamento di quella che, con il 23,75%, era la quota di riferimento del gruppo francese.

Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, il pacchetto, pari a oltre il 5% del capitale, è stato venduto sul mercato, come ha comunicato la stessa società transalpina. Progressivamente, evidentemente, dal momento che Vivendi ha comunicato di essere scesa sotto la soglia del 20% lo scorso 18 marzo, quando aveva ancora il 19,32%.Con le ulteriori cessioni a ieri sera la quota era calata ulteriormente.


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Vivendi, sottolinea la nota della società guidata da Arnaud de Puyfontaine, ha cessato di contabilizzare la partecipazione in TIM a equity dal 31 dicembre 2022, indicando in diverse occasioni (di cui l’ultima la conference call con gli analisti sui risultati annuali) «la volontà di cedere le azioni Tim a buone condizioni finanziarie».

Da quando Poste è subentrata a Cassa Depositi e Prestiti, rilevandone la quota appena sotto il 10%, è stato aperto un dialogo tra il nuovo azionista e Vivendi. La mossa sembra essere un primo passo verso un ridimensionamento della partecipazione dei francesi che potrebbe, a logica, anche essere rilevata dal gruppo guidato da Matteo Del Fante che si propone di essere azionista industriale stabile di Tim, considerata una partecipazione strategica.

Per evitare di oltrepassare la soglia dell’Opa, che per Tim è del 25%, la quota dei francesi dovrebbe però scendere ancora e assestarsi al 15% per potersi sommare a quella di Poste. Salvo che le operazioni di efficientamento del capitale Tim che l’ad Pietro Labriola vorrebbe portare in assemblea non consentano già di per sè di diluire le azioni ordinarie in misura sufficiente a consentire un eventuale assorbimento di Poste. Con quest’ultima, Tim potrebbe sviluppare una collaborazione sia per quanto riguarda l’operatore virtuale Poste mobile che per Poste Pay, oltre che sfruttare la presenza capillare degli sportelli per distribuire servizi di telefonia e non.

(Image credit: Depositphotos)

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