Spunta l’audio del VAR su N'Dicka-Bisseck. Rocchi: «Era rigore» | OneFootball

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·27 de maio de 2025

Spunta l’audio del VAR su N'Dicka-Bisseck. Rocchi: «Era rigore»

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Alla fine della stagione e dopo tutte le polemiche scaturite dall’episodio, è finalmente spuntato l’audio della partita tra Inter e Roma in riferimento all’episodio che ha coinvolto il calciatore giallorosso N’Dicka e quello nerazzurro Bisseck.

L’audio era stato chiesto all’AIA da DAZN, ma la conduttrice Giorgia Rossi aveva raccontato che non era stato concesso alla piattaforma di sport in streaming. E’ stato ora lo stesso designatore Gianluca Rocchi a farlo sentire durante l’ultima puntata di Open VAR: «Visto che c’è questa possibilità di far ascoltare gli audio e perché non voglio ci siano speculazioni sulla comunicazione preferisco farlo ascoltare», ha spiegato il dirigente.


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«Tutto buono», si sente quando parte il pallone. Silenzio, cade Bisseck in area e in sala VAR si sente Di Bello dire: «Fammi vedere a centro area». «Allora ti metto la goal line». L’arbitro Fabbri dice: «Sono sempre a contatto». Si vedono altre immagini, da altre angolazioni. E mentre si cerca di capire in Sala VAR, il direttore di gara dice: «Ma basta, ma lascia stare», riferito a qualcuno che stava protestando accanto a lui.

Dalla Sala VAR si sente ancora: «Velocità zero, lui cade nel momento in cui lo molla. Check completato. Ci sono due braccia attorno al bacino ma quando lo molla lui va giù. Check completato». L’arbitro conferma dall’altra parte dell’auricolare: «Non lo tira mai giù. Sono solo le braccia attorno al colpo e niente altro». Fin qui lo scambio tra direttore di gara e sala VAR.

Questo il commento del designatore arbitrale Rocchi: «In campo la valutazione che danno è quella del non rigore, ma alla fine se in campo una cosa non la vedi e la valuti male resta un errore. Al monitor Di Bello sbaglia sul non concentrarsi su come inizia l’azione, l’atteggiamento di Ndicka è di chi si disinteressa del pallone e per me quella è già punibilità cento (al 100%, ndr). Poi la decisione finale viene influenzata dalla poca sostanza della trattenuta. Ma per noi, andando dietro a quello che ci siamo detti è sicuramente un rigore da concedere».

«Questo, nel percorso di crescita che stiamo facendo al VAR, se pensiamo da dove siamo arrivati, è un percorso lungo per la linea di intervento e i ragazzi del VAR che stanno crescendo. Per questo nella fase finale di campionato ho detto meglio una revisione in più che in meno se hai un dubbio. Il rischio è lasciarti dentro te un dubbio che si concretizza magari in un errore. È un passetto in avanti che devono fare i nostri arbitri al VAR, che posso dire con orgoglio sono tra i più bravi. Dovranno fare questo ulteriore step e sono sicuro ce la faranno», ha concluso il designatore.

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