PianetaSerieB
·20 de novembro de 2024
In partnership with
Yahoo sportsPianetaSerieB
·20 de novembro de 2024
Luca D’Angelo, uno dei maggiori protagonisti che la Serie B ha fin qui trovato, si è concesso ad una lunga intervista. Queste, come apprendiamo da Il Secolo XIX, sono le sue parole.
“I primi mesi sono stati complicati, quando giocavamo con la pressione della classifica. Da gennaio dello scorso anno in poi abbiamo iniziato ad avere una fisionomia definita e ciò ci ha agevolato le cose. La svolta con la doppietta di Verde al Pisa? Gli chiesi la disponibilità di giocare, avrebbe deciso lui con calma. Speravo che cambiasse idea. Poi è successo quello che tutti sappiamo. A Daniele sarò grato per sempre, non ci ha lasciato in difficoltà. Ho utilizzato la stessa tattica con Nagy, che aveva altre possibilità. Credo che non abbia rimpianti. Tourè? Ci abbiamo provato, ho speso qualche parola ma il Pisa non ha mollato. Io un motivatore? No. Cosa devi motivare i un ragazzo che per fare un lavoro bellissimo guadagna tanti soldi? Allenare in Serie A? Sono un tipo molto fatalista. Riguardando al mio percorso si capisce che per un nulla potevo essere ancora in Serie C e che per un nulla non sono stato in Serie A. Vivo la giornata. Ancelotti è il mio mito, non l’ho mai visto perdere la calma. Tanti allenatori pensano prima alla tattica e poi ad adattarci gli uomini, io guardo prima agli uomini. Penso che su questo abbiamo una visione analoga. Poi mi piace tanto Conte e il calcio che propone. A Castellammare eravamo per dieci undicesimo quelli della passata stagione, ciò significa che il lavoro paga. Passioni oltre il calcio? Bersani è il mio politico preferito, una voce sempre fuori dal coro, è schietto e diretto. Sigfrido Ranucci e Report li seguo sempre. Un giornalista che vive delle sue idee merita solo rispetto. Sorrentino lo ringrazio per mostrarmi sempre cose su Napoli che non conosco”.