Sampnews24
·25 de agosto de 2025
Sottil verso Sampdoria-Modena: «Dobbiamo mettere in campo la nostra identità! Loro hanno giocatori forti»

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·25 de agosto de 2025
Andrea Sottil, l’ex allenatore della Sampdoria, ora alla guida del Modena, ha effettivamente rilasciato delle dichiarazioni in vista del suo ritorno allo stadio Luigi Ferraris. Le sue parole mostrano un misto di emozione e pragmatismo, un approccio tipico di chi, pur avendo un legame con il passato, è pienamente concentrato sul presente.
Andrea Sottil è tornato a parlare in vista del suo esordio in campionato con il Modena, un debutto che lo vedrà tornare a Genova per affrontare la sua ex squadra. Il tecnico non ha nascosto una particolare emozione per il suo rientro in uno stadio e in un ambiente che conosce molto bene.
Pur avendo vissuto un’esperienza non del tutto positiva sulla panchina blucerchiata, ha sottolineato di non portare rancore, ma solo il massimo rispetto per la maglia e la piazza. Le sue parole rispecchiano la sua professionalità e la sua determinazione nel fare il meglio per la sua squadra attuale.
Sottil ha sottolineato come la sfida di Marassi sia un banco di prova importante per i suoi ragazzi. “Dovremo essere bravi a farci trovare pronti”, ha dichiarato, riconoscendo la forza della Sampdoria e l’atmosfera che si respira al Ferraris. L’allenatore ha evidenziato come la sua squadra sia nata per assomigliargli: un team aggressivo, che vuole arrivare velocemente in porta e che non teme gli avversari.
Nonostante il Modena abbia mantenuto un profilo basso in vista della stagione, l’allenatore ha ribadito l’ambizione di puntare in alto, un obiettivo che si sposa perfettamente con il progetto della società emiliana. La sfida di stasera sarà la prima occasione per mettere in pratica i principi di gioco che Sottil ha cercato di inculcare nella sua squadra. Le sue parole:
LA PARTITA DEL FERRARIS – «È una squadra che si sta costruendo, con giocatori forti, poi può contare su uno stadio importante, su un pubblico caldo. Noi però dobbiamo mettere in campo la nostra identità, giocare con lucidità, personalità, con umiltà, ma anche la consapevolezza delle nostre capacità. Samp tabù da 79 anni? Le statistiche le guardo solo per altri motivi».