Calcio e Finanza
·17 de dezembro de 2024
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La Lega Serie B ha scelto Paolo Bedin come nuovo presidente. L’ex direttore generale della Lega Pro e della stessa serie cadetta succede così a Mauro Balata, che nella giornata di ieri ha ritirato la propria candidatura che ha di fatto accelerato l’elezione del nuovo numero uno.
Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, si tratta di un ritorno per Bedin alla Lega Serie B, dove aveva ricoperto il ruolo di direttore generale sotto la gestione dell’attuale ministro per lo Sport Andrea Abodi. Decisiva per la non rielezione di Balata, sarebbe stato il terzo mandato consecutivo, la contestata gestione dei diritti televisivi, che ha portato a un calo dei ricavi per i club, oltre a una direzione organizzativa poco efficace della Lega stessa e a rapporti deteriorati con le altre leghe professionistiche e con la FIGC.
Nelle settimane precedenti le elezioni, ci sono stati colloqui, trattative e diverse proposte. Nel frattempo, Balata aveva lanciato LaB Channel, un canale su Prime Video che in due settimane ha raccolto quasi 10mila abbonati, ma l’iniziativa non è bastata. Si è ricandidato, così come Vittorio Veltroni, e tra i due si era ipotizzata persino un’alleanza, ma l’onda favorevole a Bedin ha prevalso su tutto.
L’elezione di Bedin è arrivata alle 14:05, seguita dalla scelta dei nuovi consiglieri. Il presidente del Brescia Massimo Cellino, insieme a Giuseppe Corrado del Pisa, ha deciso di rinunciare alla candidatura nonostante le aspettative. Alla fine, sono stati eletti Corradino (Spezia), Dini (Cremonese), Piccoli (Mantova) e Salerno (Reggiana), oltre agli indipendenti Enrico Mambelli e Andrea Sartori. È stato eletto anche Manfredi (Sampdoria), il cui caso legato a un ritardo nella candidatura è stato risolto in extremis. Infine, Luigi De Laurentiis (Bari) è stato nominato vicepresidente di Bedin.
Bedin dovrà confrontarsi con una serie di sfide di grande livello, soprattutto in un percorso di sostenibilità economica sempre più arduo. Tra le sue priorità ci sono il salary cap e il Fair Play Finanziario, temi che aveva già promosso quando era direttore generale. In quel periodo, infatti, erano state introdotte diverse innovazioni che avevano attirato grande attenzione sul campionato.
«Ringrazio Matteo Marani per il supporto e la collaborazione. Ringrazio Mauro Balata, anche per il gesto di ritirarsi, e Vittorio Veltroni. Ringrazio, inoltre, le società per aver dimostrato grande maturità. Dopo una campagna elettorale molto intensa, si è mantenuto un clima di grande rispetto», le prime parole da presidente eletto di Bedin.
Un ritorno in una situazione che è naturalmente cambiata: «Rispetto al 2017 sono rimaste solamente otto società e quattro proprietà di quella Serie B. È naturale. È la caratteristica di una categoria con grande turnover. Molte cose sono cambiate in un sistema complesso, dove la sostenibilità economico-finanziaria è una questione sempre più delicata. Tuttavia, è un campionato affascinante, ricco di squadre, talenti e grande competitività sul campo».
Le priorità: «Le urgenze economico-finanziarie sono evidenti, specialmente con il calo dei ricavi televisivi. C’è bisogno di risolvere questioni organizzative che mi stanno molto a cuore, puntando su competenze capaci di trainare la categoria. È fondamentale migliorare il dialogo con le altre leghe: il calcio professionistico deve diventare un sistema coeso, con spirito collaborativo. Questo sarà importante anche in vista di una riforma, che non può essere un’iniziativa isolata, ma deve essere condivisa a livello federale».
Il progetto LaB Channel e la situazione playoff vista la fuga di tre squadre (situazione che ricorda il 2006/07 con Juventus, Genoa e Napoli che fecero saltare la post season. Adesso ci sono Sassuolo, Spezia e Pisa): «Dovrò analizzarne tutti gli aspetti non appena avrò accesso ai dati. Si tratta di un’opportunità, ma andrà valutata con il licenziatario e in base ai formati da proporre in futuro. Playoff? Sarebbe una partenza sfortunata! Vengo dalla Serie C, dove ci sono i playoff più estesi al mondo. È importante trovare sempre un equilibrio tra merito sportivo e spettacolarità dell’evento».
Un ultimo commento sulle parole di Abodi: «Oltre a lui, mi hanno scritto Gravina, Abete e molti consiglieri federali. Non ho mai nascosto la stima per Abodi, sia come persona che come professionista. Sono orgoglioso di aver lavorato con lui, che per me rappresenta un punto di riferimento. Le relazioni sono fondamentali per realizzare i progetti, e credo di avere ottimi rapporti con tutte le componenti del sistema».