Sebastiano Esposito racconta: «Al Basilea litigai con l’allenatore, ma cacciarono lui. Noi tre fratelli siamo interisti, sento ancora Lukaku e gli ho detto…» | OneFootball

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·13 de outubro de 2024

Sebastiano Esposito racconta: «Al Basilea litigai con l’allenatore, ma cacciarono lui. Noi tre fratelli siamo interisti, sento ancora Lukaku e gli ho detto…»

Imagem do artigo:Sebastiano Esposito racconta: «Al Basilea litigai con l’allenatore, ma cacciarono lui. Noi tre fratelli siamo interisti, sento ancora Lukaku e gli ho detto…»

L’attaccante dell’Empoli, in prestito dall’Inter, Sebastiano Esposito, si è raccontato ricordando alcuni aneddoti degli scorsi anni

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Sebastiano Esposito, attaccante dell’Inter in prestito all’Empoli, si è espresso così sulla sua infanzia, sui suoi fratelli e non solo.

INFANZIA – «Non eravamo certo ricchi. Siamo cresciuti nel quartiere dove la possibilità di sbandare era alta, giocavamo in strada e abbiamo coltivato il sogno. Oggi il campetto lo stiamo sistemando noi tre fratelli. È giusto così».


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LA SCELTA DI RILEVARE IL VOLUNTAS BRESCIA – «Sì, ormai la nostra base è Brescia. È il primo posto in cui sono andato. Prendere la Voluntas è un atto di cuore verso Roberto Clerici che con Roberto Samaden ho avuto al settore giovanile dell’Inter, è un secondo padre».

SU MIO PADRE AGOSTINO – «Ci ha lasciati liberi. Ama il pallone, lo vive. Ma non sottovalutate il vero motore, mamma Flavia. Ha fatto tutto e farà diplomare pure me. La nostra famiglia è bella e la sua parmigiana di melanzane è imbattibile».

SE SIAMO INTERISTI? – «È inevitabile. Ci siamo cresciuti e ho imparato a fare la fase difensiva grazie a Tiziano Polenghi. Poi c’è stato Antonio Conte».

L’ESTERO FORMA I CERVELLI IN FUGA? – «Sicuramente. Ho un carattere fumantino, al Basilea litigai con l’allenatore svizzero, ma poi hanno cacciato lui. All’Anderlecht ho fatto sei mesi, Bruxelles è carina. Sono club organizzati. Per colpa del carattere non mi valorizzavano, l’ho pagato a caro prezzo. Sono permaloso, a volte scontroso, ma sicuro di me stesso. Ma da lì ho avuto la forza di ripartire. Prima Bari e poi Samp. Ho preso il procuratore Giuffredi. E Polito, Andrea Mancini e Pirlo mi hanno dato fiducia».

CASA NOSTRA UN MUSEO DI MAGLIE – «Può dirlo. Messi l’ho inseguito, con Dybala sono arrivato per primo. Mbappé e Neymar le ho… Come Totti. Il segreto è arrivare prima. Ora la taverna esplode. Mamma sistema tutto».

CHI IL MIGLIORE DEI TRE FRATELLI? – «Siamo molto uniti. Salvatore è il più maturo, Pio è bravo, ma non è forte quanto me…».

SUL RAPPORTO CON LUKAKU – «Lo sento. Poco fa ero a San Giorgio a Cremano e c’era una sua statua enorme. L’ho chiamato. Per sfotterlo naturalmente».

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