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·16 de julho de 2025

San Siro, scontro in Tribunale sul vincolo. Il Comune: gravi danni con lo stop

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Il destino della maxi-operazione che porterà alla vendita di San Siro a Inter e Milan entro fine luglio resta nelle mani del TAR della Lombardia, che tra oggi e domani scioglierà la riserva sul ricorso presentato dal comitato “Sì Meazza” di Luigi Corbani. Ultima mossa per cercare di bloccare, al fotofinish, la cessione dello stadio.

Nell’udienza andata in scena ieri – scrive Il Giorno –, il Comune ha confermato la sua linea. «L’abbandono dello stadio di San Siro da parte di Milan e Inter da un lato priverebbe il Comune dell’indotto e del prestigio derivante dalla presenza di uno stadio per le squadre di sere A, nonché del progetto di riqualificazione dell’intero quartiere di cui le suddette squadre si farebbero carico. D’altro lato comporterebbe il declino dell’impianto, che rimarrebbe svuotato della sua funzione e gravato da costi di manutenzione e gestione cui il Comune non potrebbe far fronte e che sino ad oggi sono stati sopportati dalle squadre», recita la memoria del TAR.


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Per questo, secondo il Comune, bloccare l’operazione comporterebbe «danni a carico della collettività gravissimi, irreversibili e immediati». Il ricorso verte sul nodo del vincolo storico e architettonico sul secondo anello, che secondo il comitato è già scattato perché sono già trascorsi 70 anni dalla sua realizzazione.

Chiedono quindi di fermare le carte, per dirimere la questione in attesa di un chiarimento definitivo della soprintendenza e del ministero dei Beni culturali. Per dimostrare che il vincolo non scatterà a novembre (precisamente il 10 del mese) ma è già realtà, hanno presentato documenti e foto dell’epoca tra cui uno scatto in bianco e nero, mostrato ieri in aula, risalente al 1954, che raffigura «il nuovo stadio visto da via Patroclo», proveniente dagli archivi comunali.

Il Comune, da parte sua, ha rassicurato sul fatto che l’eventuale vincolo non potrebbe essere «eluso dalla demolizione» perché lo stadio, sede della cerimonia dei Giochi 2026, una volta venduto ai club «non potrà essere demolito prima del 2030, cioè prima della costruzione e messa in opera del nuovo stadio», quando i ricorsi saranno già definiti in via definitiva.

Tutto rimane quindi nelle mani del TAR, che dovrà decidere se sospendere in via cautelare gli atti impugnati, respingere il ricorso oppure fissare un’udienza nel merito senza sospensione. La risposta nelle prossime ore.

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