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·23 de maio de 2025

Sampdoria, Manfredi: «Nessuna ipotesi di fallimento, anche con la Serie C»

Imagem do artigo:Sampdoria, Manfredi: «Nessuna ipotesi di fallimento, anche con la Serie C»

In attesa di sapere se la Sampdoria parteciperà ai playout o retrocederà direttamente in Serie C, i tifosi blucerchiati sono molto preoccupati per il futuro societario del club. Ma dopo le rassicurazioni arrivate dal principale azionista Joseph Tey, oggi arrivano le parole del presidente Matteo Manfredi.

Il numero uno della società ligure ha parlato a Il Secolo XIX smentendo categoricamente le voci che danno la Samp vicina al fallimento: «Al contrario, il nostro intervento ha evitato un fallimento che sembrava certo fino a poche ore prima della firma. Abbiamo rilevato una società in grave difficoltà, con l’intento di assicurarne la continuità e salvaguardarne la storia. Abbiamo protetto i lavoratori, le loro famiglie e i creditori. Altre soluzioni all’epoca disponibili non offrivano queste garanzie. Non abbiamo fatto promesse: siamo intervenuti con i fatti».


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La società è sana e può iscriversi al prossimo campionato: «Lo faremo rispettando tutti i requisiti previsti. Fin dal nostro arrivo, abbiamo lavorato per rendere il club solido, credibile e sostenibile. Nonostante le difficoltà, abbiamo sempre rispettato gli impegni, sportivi ed economici. La Sampdoria continuerà a esistere, con serietà, responsabilità e ambizione».

A inizio settimana si è svolto a Milano un incontro fra Manfredi e Tey: «È andato tutto molto bene. Tey condivide pienamente la visione e il senso di responsabilità legato al progetto. È un tifoso accanito della Samp. Entrambi siamo consapevoli delle sfide affrontate e di quelle future, ma anche della forza costruita insieme. La sua presenza è un segno concreto di impegno: non è un supporto di facciata, ma un coinvolgimento autentico e finalizzato alla crescita sostenibile del club».

La dimostrazione della volontà di Tey di continuare a investire nella Sampdoria, dopo aver garantito oltre 100 milioni di euro, è la decisione di posticipare la restituzione al 2030 del prestito concesso al club per 31 milioni: «È un segnale molto forte. Non si tratta solo di una scelta finanziaria, ma della prova che crede nel progetto Sampdoria e nella sua sostenibilità a lungo termine. Rinviare il rimborso di un prestito così rilevante dimostra che la stabilità del club viene prima di tutto. Conta più di tante parole».

Samp che però continua a valutare l’ingresso di nuovi soci: «In questo momento ogni valutazione va in direzione del rafforzamento sportivo. L’obiettivo è costruire una squadra solida e competitiva. Se ci saranno occasioni che potranno portare valore, le prenderemo in considerazione con attenzione. Ma oggi la priorità resta dare solidità alla Samp, sia dal punto di vista tecnico che economico. È un impegno verso i tifosi, prima ancora che verso noi stessi».

Manfredi poi spiega cosa cambierebbe in caso di conferma della retrocessione in Serie C: «Il piano approvato con il Tribunale di Genova per la ristrutturazione del debito prevedeva circa 30 milioni per garantire l’operatività della società, e fino a 60 milioni per la sua sostenibilità. Tuttavia, tra ricapitalizzazioni, liquidità, gestione debitoria e finanziamenti per la stagione, abbiamo già superato i 100 milioni di euro. La Serie C non era prevista, è vero, ma il piano è solido e flessibile. In caso di retrocessione potremmo dover adeguare alcuni parametri, ma senza mettere in discussione la tenuta del piano né il nostro impegno. Non ci sarà alcuna convocazione automatica: solo eventuali aggiornamenti, come previsto. La solidità patrimoniale e la determinazione della proprietà restano salde. Abbiamo sempre rispettato le scadenza. Questo è fondamentale per mantenere la fiducia di creditori, istituzioni e tifosi».

«Capisco che la retrocessione abbia generato dubbi e critiche, è comprensibile – ha continuato il presidente della Sampdoria –. Ma il nostro intervento è stato l’unico che ha realmente evitato il fallimento. Abbiamo agito con trasparenza e responsabilità. Senza di noi, la Sampdoria non esisterebbe più. Questo è un dato di fatto. In momenti difficili, è normale che la Samp finisca sotto i riflettori anche per vicende extracalcistiche. Il caso Brescia è una situazione complessa che stiamo seguendo con attenzione, ma sarà la giustizia sportiva a fare chiarezza».

Sulla situazione Brescia: «Se venisse confermato quanto emerso sul piano fiscale, è giusto che la Sampdoria, come tutte le società coinvolte, faccia valere le proprie ragioni. È una questione delicata, che richiede trasparenza e rispetto delle regole. In questo contesto siamo parte lesa. L’eventuale playout sarebbe per noi una questione di dignità: per la maglia, per i professionisti coinvolti, per noi stessi».

Tornando sulla Samp, Manfredi aggiunge: «Siamo consapevoli che la prossima stagione non si può sbagliare, che sia B o C. Tutti i presidenti, anche quelli che hanno fatto la storia del calcio, hanno attraversato momenti difficili. Il calcio è così, affascinante e imprevedibile. Da tifoso, capisco le aspettative. Proprio per questo serve pazienza, lucidità e competenza. Vogliamo che la Sampdoria torni a lottare per vincere, qualunque sia la categoria. Ripartire da capo significa mettere tutto in discussione. Non è una caccia al colpevole, ma una questione di responsabilità. Quando mancano i risultati, è doveroso interrogarsi ovunque. Accardi è stato il primo, ma continueremo a valutare competenze, metodi e impatto reale. Serve una cultura sportiva più rigorosa e coerente. Chi rimarrà, dovrà dimostrare di poter contribuire concretamente al nuovo progetto».

Un’ultima battuta sul settore giovanile che ha vissuto una stagione negativa: «I risultati non sono stati all’altezza delle attese e dobbiamo riconoscerlo con onestà. La Sampdoria ha una tradizione importante nella crescita dei talenti, ma quest’anno non è stata rispettata. Abbiamo già avviato cambiamenti: servono nuove competenze, visione e un lavoro profondo sull’identità del vivaio. I giovani rappresentano anche il futuro della società».

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