Calcio e Finanza
·02 de dezembro de 2024
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La Roma alza la voce contro i torti arbitrali subiti in campionato. A farlo è il direttore sportivo Florent Ghisolfi in una lunga intervista a Il Corriere dello Sport. «In questa stagione la Roma ha subito sette torti arbitrali accertati e riconosciuti dalle principali testate nazionali e dalle moviole televisive», ha esordito il ds giallorosso.
«Nonostante questo, il club ha sempre evitato di esasperare i toni della polemica, anche per non concedere alibi alla squadra in un momento tecnico particolare – ha proseguito Ghisolfi –. Sette in 13 giornata sono troppi punti persi. Il problema poi è un altro: in nessuna delle sette occasioni l’arbitro ha fatto ricorso alla verifica video. Se gli episodi fossero stati rivisti dal VAR, quasi certamente i risultati finali sarebbero stati altri. Una sola volta la Roma ha voluto manifestare il proprio disappunto, nel post-partita di Monza dove il danno era stato evidentissimo e dove lo stesso Monza aveva alzato la temperatura criticando la scelta di un arbitro di Roma».
Uno sfogo di Ghisolfi che continua con un accenno alle parole di Antonio Conte delle scorse settimane dopo le polemiche sul rigore concesso all’Inter nella sfida di San Siro: «Non accettiamo più questi errori. La pensiamo come Conte sul VAR? Nella sostanza, certo. Chiediamo di essere rispettati dalla classe arbitrale e dalle istituzioni, soprattutto in un periodo storico in cui le eventuali sviste possono essere sanata dalla tecnologia. Vogliamo giocare il calcio del nostro tempo, non quello della soggettività assoluta. Riteniamo che il protocollo debba essere aggiornato e reso inattaccabile».
Ancora sulle parole di Conte e sui possibili retropensieri che le decisioni arbitrali possono scatenare: «È molto probabile che anche questa stagione l’Italia possa avere cinque squadre in Champions League e, al netto degli errori commessi dalla squadra, un diverso trattamento avrebbe inciso in una forma meno impattante sulla classifica. Un episodio arbitrale che i tifosi della Roma non hanno dimenticato è quello della finale di Europa League contro il Siviglia con l’arbitro Taylor. Se fosse stato accordato il rigore? Quell’errore ha cambiato la nostra storia e il nostro presente che avrebbe visto un successo storico e un beneficio alle casse del club».
Un cambio di strategia comunicativa del club e della proprietà Friedkin che sono pronti a tornare a Roma molto presto: «Hanno scelto di lottare. Contestazione? Non hanno paura del dissenso e sanno assumersi le loro responsabilità. L’intenzione è quella di migliorare la squadra già a gennaio. I vincoli del settlement agreement non sono più così penalizzanti. Credo che in estate si fosse capito».
Infine una battuta sul caso Lukaku in Roma-Napoli: «Andava espulso. Sono convintissimo di questo: primo giallo su Celik e l’intervento su Svilar era rosso diretto, non secondo giallo. La Roma ha sempre rispettato gli arbitri e le istituzioni, ma non è stata ripagata con la stessa monte. La Roma chiede esclusivamente equità, uniformità, giustizia e più VAR».
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