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·17 de setembro de 2024

Rodri all’attacco sul calendario affollato: «Siamo vicini allo sciopero»

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I giocatori potrebbero essere vicini ad uno sciopero a causa del numero di partite che sono costretti a giocare. La minaccia è arrivata da uno dei candidati al prossimo Pallone d’Oro: il centrocampista del Manchester City Rodri. Lo spagnolo ha affrontato il tema alla vigilia dell’esordio in Champions League contro l’Inter.

I nuovi formati allargati di Champions League e la nascita del nuovo Mondiale per Club, insieme all’ampliamento delle competizioni per squadre nazionali, hanno portato a un numero maggiore di partite per le squadre e i giocatori di alto livello, e Rodri è l’ultimo ad avere dichiarato che il carico di lavoro è diventato eccessivo.


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A proposito dello sciopero, il giocatore ha dichiarato: «Penso che ci siamo vicini. E’ l’opinione generale dei giocatori, e se continua così, non avremo altra scelta. Credo davvero che sia qualcosa che ci preoccupa. Siamo noi i ragazzi che ne soffrono». Il numero ottimale di partite «in cui un giocatore può rendere al massimo livello», ha detto lo spagnolo, è tra le 40 e le 50. «Dopo di ciò, si cala, perché è impossibile mantenere il livello fisico. Quest’anno arriveremo fino a 70, forse 80, dipende da quanto si va avanti nelle competizioni».

«Penso che sia troppo. Dobbiamo prenderci cura di noi stessi, perché siamo i protagonisti di questo sport o business. Non è tutto denaro o marketing, è anche la qualità dello spettacolo. Quando riposo, quando non sono stanco, rendo meglio. E se la gente vuole vedere un calcio migliore, dobbiamo riposare», ha aggiunto ancora Rodri.

Il difensore del City Manuel Akanji ha recentemente fatto dichiarazioni pesanti, tra il serio e il faceto, dicendo che potrebbe ritirarsi a 30 anni a causa del calendario estenuante. «E’ così dura. Non pensi solo a questa stagione, ma anche alla prossima. Supponiamo di vincere il campionato o la coppa, poi andiamo in finale al Mondiale per Club; il Community Shield è tre settimane dopo. Quindi, quando facciamo le vacanze?».

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