Calcio e Finanza
·03 de junho de 2025
Rocchi: «Audio N'Dicka-Bisseck? Non mostrato per tutelare i miei arbitri»

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·03 de junho de 2025
A poche settimane dalla fine del campionato continua a tenere banco il caso scoppiato intorno all’audio VAR in merito al contestato rigore non assegnato all’Inter, nei minuti finali della sfida casalinga persa contro la Roma, per una trattenuta di N’Dicka su Bisseck.
«Non è stato facile gestire gli audio da far sentire su Open Var, perché dovevo anche tutelare i ragazzi e per proteggere qualcuno dei miei ho preferito non mostrare un audio come in Inter-Roma – ha dichiarato il designatore arbitrale Gianluca Rocchi durante la conferenza di fine stagione a Coverciano –. Quell’episodio ci ha creato tantissimi dubbi sull’intervento VAR, non sul rigore. E comunque mai nessun arbitro mi ha chiesto di non far sentire la sua voce».
In Coppa Italia, dalle semifinali, è stata introdotta la possibilità che l’arbitro spieghi la sua decisione dopo un’on field review, circostanza che però non si è verificata nelle cinque partite finali di questa edizione: «Francamente si è entrati già abbastanza nel nostro mondo. Noi siamo sempre più in piazza, ma dateci la possibilità di tornare poi in campo la domenica dopo. Se un attaccante sbaglia un rigore poi la domenica dopo gioca».
Sulle presunte ingerenze dello stesso Rocchi sugli episodi da andare a controllare, il designatore commenta solamente con «c’è un procedimento in corso», mentre su cosa si potrà migliorare è il «numero di on field review. Se se ne fa qualcuna in più non è un male. Al limite si conferma la scelta del campo, ma non deve essere scambiato per un paracadute».
«I nostri ragazzi hanno dato tutto quest’anno, sono usciti spremuti e di più non si poteva fare. Poi l’uniformità è impossibile a livello generale, noi dobbiamo essere coerenti, spiegando sempre allo stesso modo. Questa è stata una delle difficoltà più grandi, anche se Open Var ha dato una grande possibilità di crescita, nonostante sia stato un lavoro molto faticoso, che ci ha permesso di aprirci e costretto a lavorare sulla comunicazione», ha aggiunto Rocchi.
Il designatore ha poi aggiunto durante la conferenza: «Il dialogo credo sia la miglior forma per trovare un rapporto, poi se quella non è la strada giusta allora chiederò ai miei ragazzi di essere più duri e severi perché certe scene in panchina non sono più tollerabili. Anche se questo atteggiamento a cui sono costretto lo ritengo una sconfitta».
«Ci sono state giornate in cui siamo stati molto severi, altre meno. Mi assumo la responsabilità dell’essere stati così ondivaghi – ha concluso –. Io però sono sempre per la collaborazione che non può esserci solo da parte nostra. Simulazioni? Ci dà fastidio vedere un colpo al corpo e poi il giocatore che si tocca in faccia, perché l’obiettivo è far ammonire l’avversario. Ma sulla simulazione serve prima di tutto un’assunzione di responsabilità per chi lo fa».
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