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·09 de março de 2025
Repice: «La Juve non ha l’organico per lo Scudetto. Thiago Motta? È bene che si continui su questa strada. Mi aspettavo di più da un bianconero» – ESCLUSIVA

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·09 de março de 2025
Francesco Repice, noto giornalista e radiocronista, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24.com. Ecco le sue dichiarazioni sui principali temi del momento in casa bianconera, passando anche per il calciomercato.
Juventus Atalanta: che partita sarà?«Mi aspetto una partita veramente aperta perché nessuna delle due squadre ha interesse, così, a portare via un punticino, a portarla a casa con il minimo dei danni. Qui o si rientra in una lotta importante che è la lotta per lo scudetto – dall’una e dall’altra parte – o sennò si rimane fuori e ci si accontenta del resto che può essere tanto o può essere poco. Per cui mi aspetto una partita aperta con continui capovolgimenti di fronte, una partita di grande intensità e di grande spettacolo».
Cosa serve per battere l’Atalanta?«Tanta fortuna (ride, ndr), se l’Atalanta gioca da Atalanta è una squadra molto difficile da superare e da battere. In realtà credo che la squadra di Gasperini abbia avuto un risveglio molto amaro dopo l’eliminazione in Champions, così come la Juventus del resto; solo che l’Atalanta probabilmente non si aspettava di dover subire così tanto in casa contro il Brugge. Io credo sia stata una partita episodica nel senso che quei gol presi a freddo l’hanno abbastanza tramortita e quel rigore sbagliato da Lookman sia stato definitivo. Se l’avesse messo in porta, credo che i nerazzurri sarebbero riusciti – o di riffa o di raffa – a raddrizzarla e a condurre la qualificazione in porto. Per la Juventus è stato diverso, sinceramente è una squadra molto difficile da affrontare che sta pagando un pochettino questa sua permanenza; all’Atalanta manca veramente l’ultimo, non step, un mezzo step, l’abitudine a rimanere lì a quelle altitudini. Sono sicuro che tra poco conquisterà anche questa ed è una squadra molto difficile da affrontare, se è in serata rischia di diventare ingiocabile».
Questa Juve può rientrare nella lotta Scudetto?«Per me no. Non ha l’organico, per lottare per lo scudetto servono continuità ed equilibrio; la Juventus ha sicuramente equilibrio, continuità non la può avere per un fatto cronologico. Perché è arrivato un allenatore nuovo, un allenatore con dei sistemi nuovi, sono arrivati dei nuovi calciatori, perché è tutto nuovo, compresa la società. C’è una sola eccezione che conferma questa regola e questa eccezione ha un nome e un cognome: si chiama Antonio Conte. Quindi io credo sinceramente che la Juventus farà fatica a rientrare nello lotta scudetto poi “il pallone è pallone”, a vederla così mi sembra difficile».
Dopo la vittoria contro il Verona il rapporto tra Motta, i giocatori e la tifoseria può dirsi risanato?«Vedi i tifosi, alcuni perlomeno dei tifosi, hanno questo cattivo vezzo di attaccare quando le cose vanno male e poi di appiattirsi sulle decisione del club e dello staff tecnico quando le cose vanno bene, sposando tutta la causa in pieno senza se e senza ma. Io do poco peso a queste cose semplicemente per il fatto che, ripeto, quando una squadra, quando un club cambia molto a partire dai dirigenti a finire all’ultimo dei magazzinieri, passando per allenatore e calciatori significa che bisogna avere pazienza. La Juventus e i tifosi non dovevano aspettarsi di raggiungere risultati subito perché questo non è possibile, non è assolutamente possibile, ci vuole del tempo, le cose vanno costruire nel tempo e bisogna avere fiducia. È chiaro poi che Thiago Motta può piacere o non piacere, Massimiliano Allegri può piacere o non piacere però io credo che i tifosi debbano guardare le cose dopo un paio d’anni, un anno e mezzo di lavoro dell’allenatore, non prima. L’uscita per mano dell’Empoli in Coppa Italia è qualcosa che può capitare, è capitata a tante squadre e adesso è capitata anche alla Juventus, non ci vedo nulla di particolarmente catastrofico».
Da quali giocatori si aspetta di più in questa seconda parte di stagione?«Io non mi aspettavo tantissimo da alcuni giocatori che alla Juve vanno per la maggiore ma che a me tecnicamente non esaltano. Mi aspettavo molto di più da Douglas Luiz questo sì, mi aspettavo molto di più da lui perché comunque è una scelta, un’opzione per la Nazionale brasiliana lì in mezzo al campo, è arrivato da un campionato – non così difficile come il nostro – ma comunque di alto livello tecnico come la Premier League dove ha recitato un ruolo da protagonista, dove è stato uno, appunto, dei protagonisti della conquista dell’Aston Villa della partecipazione alla Champions di questa stagione, che non è una cosa scontata, perlomeno per quello che riguarda l’Aston Villa e perlomeno per quello che riguarda la Premier. Da lui mi aspettavo tanto, tanto, tanto di più e non ho ben capito come mai questo ragazzo non sia riuscito a sfondare in Italia però io sinceramente aspetterei ancora un altro anno prima di dichiarare finita la sua esperienza in bianconero perché questo è un giocatore forte, veramente forte».
Il gol col Verona di Koopmeiners può essere la scintilla che lo ha fatto sbloccare?«Me lo auguro per lui sinceramente. Non è di quei calciatori dai quali io mi aspettassi chissà cosa, so bene che tutti i calciatori che arrivano dall’Atalanta, per i metodi di lavoro che hanno lì, poi fanno fatica negli altri club e quindi non mi aspettavo nulla di particolarmente esaltante. È un buon giocatore, speriamo per lui che questo gol abbia un pochino anche rinvigorito il suo ego, la sua autostima».
Secondo lei la Juve dovrebbe riconfermare Thiago Motta?«Ha intrapreso un cammino la Juventus, è bene che continui su quella strada altrimenti ogni volta si fanno delle scelte diverse e non si può decidere di andare a sinistra se poi l’anno dopo cambi rotta e vai completamente dall’altra parte; senza continuità i risultati non li trovi mai eh».
Qual è stato secondo lei il miglior acquisto fatto dalla Juve sul mercato?«Secondo me Francisco Conceição è stato sicuramente un acquisto azzeccato per quello che ha fatto vedere il ragazzo. È un giocatore che secondo me deve far fronte, con la tecnica e la velocità che ha, a degli evidenti limiti fisici proprio di peso e di forza in un campionato come il nostro che anche da questo punto di vista è molto molto complicato però credo che se la stia cavando al meglio. Credo quindi che sia stato assolutamente il migliore acquisto di Giuntoli nella campagna trasferimenti estiva».
Qual è il suo ricordo di Pizzul?«Io non ho ricordi particolari, non ho condiviso nulla di particolare con lui. Non sono uno di quelli che “a mi ricordo quando eravamo insieme a giocare a scopone, a bere grappa” – probabilmente l’avrò pure fatto – però insomma non è che io e Bruno Pizzul o che Bruno Pizzul fosse mio intimo amico anche per una questione generazionale. Io insomma (ride, ndr) non millanto queste frequentazioni così assidue, ho da dire che Bruno Pizzul ha contribuito fortemente, grazie al suo meraviglioso lavoro alla divulgazione della lingua italiana e sicuramente è un uomo che ha messo le cose al loro posto (si parla di pallone) e probabilmente qualcuno tende a dimenticarlo in questo periodo ma si parla sempre e solo di pallone. Lui credo che col suo modo di condurre il suo lavoro l’abbia fatto capire a tanti».
Un suo giudizio sulla Nazionale di Spalletti?«Guarda non voglio dare giudizi, sono molto teso per questa questione perché insomma ho già fallito due approdi al mondiale, gli ultimi due, per cui non ci voglio nemmeno pensare. Ci penserò quando sarà il momento, è una squadra che sicuramente è migliorata rispetto al flop europeo e quindi mi aspetto che confermi questi progressi anche in questo doppio confronto con la Germania che, al di là della qualificazione ai quarti di Nations League, è molto molto importante per la partecipazione al tabellone di qualificazione al mondiale. Fare una partita in meno anche con formazioni magari non così di cifra tecnica comunque non mediocre potrebbe essere importante quindi non ci voglio pensare per il momento».
Si ringrazia Francesco Repice per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.