Juventusnews24
·01 de janeiro de 2025
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La Juve guarda al futuro. Lo testimoniano i tanti colpi interessanti per il settore giovanile: tra questi non si può non citare quello di Giuseppe Pipitò. Il classe 2010 è tra i talenti più interessanti nel panorama nazionale e i bianconeri si sono mossi in anticipo per prenderlo dal Palermo in estate. Nei primi mesi della sua esperienza a Torino, con la Juventus Under 15, si è già preso la numero 10, incantando con giocate e gol.
Per conoscerlo meglio, Juventusnews24.com ha contattato in esclusiva Pamela Conti, ex trequartista dell’Italia Femminile, allenatrice del Venezuela Femminile, del Venezuela Femminile U20 e creatrice della scuola calcio Pamela Conti da cui Pipitò è partito nella sua giovane carriera.
Lei ha visto crescere nella sua scuola calcio Giuseppe. Ci racconti che tipo di ragazzo è fuori dal campo.
«Fuori dal campo è un ragazzo molto umile, tranquillo, introverso e molto silenzioso. A lui piace parlare con la palla al piede. È sempre stato così anche da piccolo. L’unica cosa che gli interessa è avere la palla e giocare».
Passiamo al calcio giocato: Giuseppe è uno dei prospetti più interessanti di tutto il panorama Nazionale. Lei aveva notato in lui fin da subito un qualcosa di diverso? Ci racconti come l’ha conosciuto e il periodo che ha vissuto con lui
«Mi ricordo che quando è arrivato aveva 4 anni con i capelli lunghi e biondi. Aveva quel mancino che era diverso dagli altri, già si vedeva da come toccava la palla e da come calciava. La cosa più importante di Giuseppe è che aveva voglia, finiva l’allenamento della sua categoria e continuava ad allenarsi. Non si stancava mai, è la sua dote principale: la passione per il calcio».
Quali erano le qualità tecniche principali di Giuseppe quando l’ha conosciuto?
«Ha una tecnica sopraffina, un mancino che parla da solo perché mette la palla dove vuole. Oltre a una questione tecnica ha sempre avuto la testa. Quando fa un gol, pensa subito al secondo. Mi ricordo una partita dove dopo aver fatto gol ha preso la palla per riportarla a centrocampo e ricominciare subito perché voleva segnare ancora».
Per lei è sicuramente una soddisfazione vedere un suo ragazzo crescere così. Siete ancora in contatto? Quando ha saputo del passaggio alla Juve come ha reagito?
«Per me è una soddisfazione anche se quella più grande è per lui e per la sua famiglia che l’hanno sempre accompagnato in questo cammino. Sta facendo bene, continuiamo ad allenarci d’estate insieme. Prendo pochi meriti perché lui ci ha messo molto del suo e anche la famiglia è un pilastro importante per la crescita di Giuseppe».
Alla Juve, ormai da qualche anno, c’è molta attenzione nei giovani e possibilità di vederli subito ad alti livelli. Come lo vede il passaggio in bianconero di Giuseppe?
«La Juve è una potenza mondiale, una delle squadre più strutturate. Per me è un orgoglio che Giuseppe stia crescendo alla Juve con allenatori sicuramente molto preparati. Per lui non è solo una questione di calcio ma anche di vita perché potrà crescere con tanti valori che sono insegnati alla Juventus».
La 10, arriva da Palermo, mancino : sono tanti gli aspetti che lo accomunano a Dybala. Lei a quale giocatore lo paragonerebbe?
«È normale che possa essere accostato a Dybala perché è cresciuto qui a Palermo Quando parlo con Giuseppe lui vorrebbe paragonarsi a Messi anche se è un po’ più alto. Mi piace anche molto Bernardo Silva che ha, secondo me, delle doti che in comune. La cosa più importante è che Giuseppe possa scrivere una pagina importante della Juve e che sia nel nome di Giuseppe Pipitò e di nessun altro giocatore».
Lei che è stata uno dei pilastri della Nazionale femminile, come giudica il calcio femminile in Italia oggi? La sua crescita e anche la possibilità di competere con top club europei come ha fatto la Juventus Women
Il calcio femminile in Italia ha bisogno ancora di qualche anno per competere a livello europeo. Sia la Juve che la Roma non sono riuscite a passare i gironi della Champions League femminile. Se non ci sono degli investimenti sarà dura ma penso che il calcio femminile stia crescendo ed è importante investire negli allenatori competenti e preparati perché in Italia ce ne sono tanti. È importante anche che il settore giovanile o che, squadre come la Juve che ha investito tanto nel femminile, possa continuare a crescere. Anche la Nazionale femminile sta facendo un grande lavoro e spero possa fare un grande europeo per dare ancora più visibilità».
Si ringrazia Pamela Conti per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.