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·15 de julho de 2025

Pietralata, il Comitato Pro Stadio alza la voce: “L’ennesimo ricorso-farsa per tenere Roma nel degrado”

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A poche ore dall’udienza al TAR sul ricorso presentato dai Comitati No Stadio, esplode la tensione attorno al progetto del nuovo stadio della Roma a Pietralata. La nuova contestazione ruota attorno alla presunta presenza di 41 specie animali a rischio, tra uccelli e pipistrelli. Ma la replica del Comitato Pro Stadio Roma non si è fatta attendere, con un durissimo comunicato diffuso tramite Facebook.

Il messaggio è netto e diretto:


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“Stiamo assistendo all’ennesimo teatrino di chi, da anni, si oppone a tutto pur di lasciare Roma nel degrado. Prima erano le rane di Tor di Valle, poi i reperti archeologici, ora i pipistrelli di Pietralata.

Ogni volta cambia la scusa, ma resta la stessa ossessione: fermare il cambiamento. Oggi si parla di un presunto bosco’ per giustificare un ricorso che ha un solo obiettivo: bloccare un progetto da oltre un miliardo di euro capace di trasformare un’area abbandonata in un quartiere moderno,vivibile, pieno di servizi. E tutto questo per 26 alberi? Ventisei. Non 2600. È ridicolo.Ma il punto è un altro: chi grida all’allarme ambientale è lo stesso che – ironia della sorte -pretende di vivere proprio li, in quelle stesse aree che ora vorrebbe “salvare” dalla presenza umana.Una contraddizione che smaschera la vera natura di questi ricorsi: pretesti politici, non difesa dell’ambiente. Nel frattempo, 20 persone sostenute da sigle politiche ormai scomparse continuano a ostacolare una grande opera pubblica voluta dalla stragrande maggioranza dei cittadini. E chi ci rimette sono sempre gli stessi: i romani che lavorano, pagano le tasse, vogliono una città europea, dinamica, degna del suo nome.Chi ha governato Roma negli ultimi anni l’ha tenuta ferma, impantanata tra veti e paure. Adesso basta.Il progetto dello stadio è stato discusso, modificato, approvato nelle sedi istituzionali. È ora di andare avanti.Come Comitato Pro Stadio Roma, l’unico realmente rappresentativo della volontà popolare, esortiamo le istituzioni a non piegarsi a questi ricatti mascherati da ambientalismo. Serve coraggio, e serve adesso. Roma non può più aspettare.”

Mentre la battaglia legale si sposta nelle aule del TAR, il fronte favorevole allo stadio chiede decisioni rapide e definitive. Per i promotori del progetto, è il momento di mettere da parte i blocchi ideologici e dare finalmente spazio a un’infrastruttura che, secondo loro, cambierà il volto della città.

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