Cagliarinews24
·18 de julho de 2025
Pavoletti: «Sono cresciuto assieme a Pisacane, ora lo ritrovo da allenatore. Dispiace non ci siano più Viola e Augello, ma…»

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·18 de julho de 2025
Leonardo Pavoletti si è espresso su diversi temi alla trasmissione radiofonica Il Cagliari in diretta, su Videolina. Il capitano dei rossoblù ha parlato di Gennaro Borrelli, Fabio Pisacane e tanti altri argomenti verso la prossima stagione dei rossoblù. Le sue parole:
VERONA-CAGLIARI – «In una delle riunioni che abbiamo fatto prima della sfida con il Venezia ho rimarcato ai ragazzi la prestazione di Verona. Mi avevano fatto proprio tornare la voglia di combattere, ero grato perché mi avevano messo nelle condizioni di fare quella partita. Io ho fatto il gol ma poi dopo quella partita, a parte questo, mi sono detto che sto ancora bene e posso ancora giocarmela; magari non in tutte le gare. Vuol dire che sono ancora competitivo, altrimenti non sarei riuscito a fare quella partita».
RUOLO DEI SENATORI – «Negli allenamenti deve arrivare la voce di noi senatori se non arriva quella del mister, da compagni possiamo alzare ritmo ed intesità o, al contrario, abbassarli se si alzano e non serve. In ogni squadra ci sono 4/5 giocatori che possono avere questo ruolo».
VOGLIA DI GIOCARE E PICCOLI – «Quando gioco poco mi dispiace sempre, ma non voglio farne una colpa all’allenatore. Nicola ha fatto le sue scelte e queste hanno portato i loro frutti; oggi parliamo di Piccoli come uno dei migliori attaccanti italiani in circolazione. Io fin dall’inizio sapevo che il compito sarebbe stato quelo di insidiarlo, aiutarlo e dargli una mano con i consigli e con i fatti. Ci siamo trovati molto bene, io e Roby abbiamo un bel rapporto. Speravo di poter giocare assieme a lui, secondo me è una cosa che in alcune partite si poteva fare se vediamo quella di Coppa Italia nella quale poi abbiamo segnato entrambi. Finché sono giocatore io provo ad allenarmi e a giocare sempre!».
GIOCATORI CHE SONO PARTITI – «Ci dispiace molto che non ci sia più Viola, era parte della famiglia e fa strano non averlo più vicino al tavolo. Era molto importante come persona fuori dal campo, dentro lo vedevate anche voi quanto lo era; le decisioni della società però noi non le discutiamo, non possiamo farci niente. L’amicizia tra noi rimane e devo dire che la sua assenza ci ha un po’ spiazzati a noi ragazzi. Ora io ed altri stiamo cercando di tramandare dei valori che sono stati già insegnati anche da altri capitani, questo per far si che quando non ci saremo più io e Deiola rimanga questo sistema di valori. Ci rimboccheremo le maniche per trovare altre persone importanti all’interno dello spogliatoio del Cagliari. Non dimentichiamo poi che Augello ha fatto due anni con noi, anni che sono stati importanti: dentro lo spogliatoio ci dava una grossa mano».
PISACANE – «E’ difficile chiamarlo mister perché tra di noi c’è una grande amicizia, è la prima persona che mi ha accolto quando sono arrivato a Cagliari. Siamo cresciuti assieme, ha visto crescere i miei figli ed io lo stesso con i suoi, mi devo abituare a chiamarlo mister ma per ora ci sto riuscendo».
FUTURO E ARABIA – «Non mi sto focalizzando sul futuro e sul post carriera, ora come ora non mi vedo come allenatore ma piuttosto come dirigente. Con tutta la gavetta che richiede, ma un giorno vorrei fare il direttore sportivo, una cosa che capirò se mi piacerà davvero solo quando sarò nell’ufficio. Possibili offerte dall’Arabia? Io la mia Arabia l’ho già trovata qui a Cagliari».
PROGETTO – «Con altri 4 soci stiamo organizzando un laboratorio sportivo, secondo me ormai tutto parte dai dati. Penso che lo sport debba utilizzarli a proprio vantaggio, in questo laboratorio con test vari possiamo calcolare le varie disfunzioni e problematiche dei giocatori. Con tutti i dati che emergono possiamo confezionare un prodotto a favore degli atleti, vorremo lavorare con il Cagliari ma non solo, il laboratorio sarà aperto a tutti. Vogliamo dare un servizio a tutta la città, questo anche perché Cagliari è una città di sport, basta andare a farsi un giro al Poetto per notarlo. Se io avessi avuto un servizio del genere forse avrei avuto meno infortuni!».
BORRELLI – «Lo vedo poco perché io sono spesso in palestra, oppure sono dall’altra parte del campo quando il gruppo lavora. Ha un fisicone, una cosa che ormai è necessaria nel calcio che conta, Gennaro è messo bene. Mi sembra uno che vede la porta, sta lavorando bene! Il ritiro per noi giocatori grossi non è il momento migliore per conoscere i giocatori, però penso che si sia calato bene nella mentalità. Ha voglia e queste sono le basi per sperare in un ottimo futuro!».