Lazionews24
·18 de dezembro de 2024
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Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, il cantante di fede biancoceleste Tommaso Paradiso ha parlato così della Lazio:
PAROLE – «È una delle migliori Lazio di cui ho memoria. È una squadra che ci ha fatto riprendere le vie più sfrenate del tifo e del sogno, ci coinvolge ed è emozionante perché fatta da giocatori da cui non ti aspetti che potrebbero farti vincere tutto, a parte Pedro. Ad oggi ti aspetti di vincerle tutte perché gioca sempre per vincere. Nello psicodramma Inter la cosa che mi ha risollevato è che non ho visto un calo fisico, solo psicologico ed emotivo. Non mi preoccupa, mi preoccuperebbe di più sapere che non hai più benzina nel corpo. È stata una Lazio che ci ha stregato con questo gruppo fantastico, dove nessuno primeggia. Mi piace lo stile di Baroni: non si gioca più in 11, ma in 16/17.
Con l’Inter ho rosicato tantissimo. Il risultato è bugiardo, non perché l’Inter non meritava di farli, ma perché la Lazio non è una squadra che può prendere 6 gol. Lì è successo qualcosa che va oltre il mero valore tecnico, una sorta di disastro psicologico. L’infortunio di Gila ha cambiato tutto, è stata una partita strana. La Lazio è una squadra che si muove su fragilissimi e sottilissimi ingranaggi: se tutto si muove bene allora fa una grande prestazione, se qualcosa va storto salta tutto, vedi anche con la Juve. La Lazio prepara la partita in un modo e quello deve essere. Deve filare tutto liscio.
Mi auguro innanzitutto che i ragazzi si siano già scrollati di dosso questa partita e che continuino a giocare come hanno sempre fatto. Mi auguro che tutto ciò che hanno creato possa procedere. Mi fa sempre rosicare che ci sono queste tre squadre, Inter, Milan e Juventus, che anche se giocassimo con i più forti al mondo le soffriremmo comunque. Il Napoli no, la Roma no, la Fiorentina no. Quelle tre sì: ogni volta è una tortura.
Questa Lazio di Baroni ci ha positivamente “ubriacato”: ci ha fatto talmente tanto bene che è capitato di cambiar atteggiamento nei confronti della società. Certo, da qui ad essere la nuova Atalanta ce ne passa: se si fa male Scamacca, la società bergamasca mette 35 milioni e prende il sostituto. Noi ancora non abbiamo quella possibilità di spesa, abbiamo un budget limitato. Detto questo, se la società ha capito che deve muovere qualche pedina e come farlo, siamo ancora ben lontani da vincere lo Scudetto a mani basse, però qualcosa si muove.
Rovella per me dovrebbe avere la fascia di capitano, ha amato e sposato questi colori. Zaccagni? È il vero fenomeno della squadra, fa dribbling da solo, ti porta la palla in avanti. Ci ha abituato troppo bene e quasi lo snobbiamo, dando per scontato che faccia sempre gol. È un fenomeno. Anche Guendouzi potrebbe fare il capitano. Mi piace tutto il gruppo.
Pedro? Non capisco come sia stato possibile pensare solo di escluderlo. Tutti pensavamo fosse al termine della sua carriera, poi è arrivata la magia di Baroni e alla fine è stato fondamentale in questa prima parte di stagione.
Roma? Non posso parlare male, la mia compagna è un’ultras giallorossa e mi caccia di casa. Lei non mi ha detto nulla per la sconfitta contro l’Inter, anzi ha provato a rincuorarmi ricordandomi di Thuram al Fantacalcio».
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