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Milannews24

·20 de julho de 2025

Nuovo San Siro Milan, situazione intricatissima! Sala all’angolo, questi gli scenari per il futuro

Imagem do artigo:Nuovo San Siro Milan, situazione intricatissima! Sala all’angolo, questi gli scenari per il futuro

Nuovo San Siro Milan, l’inchiesta immobiliare che ha colpito Milano può complicare i piani dei rossoneri e dell’Inter: la situazione

L’ombra di un’inchiesta giudiziaria sull’urbanistica di Milano si allunga sul futuro dello stadio di San Siro, mettendo a rischio i piani di Milan e Inter per un nuovo impianto. Nonostante le gravi problematiche derivanti dall’indagine che vede coinvolto il sindaco Giuseppe Sala e oltre 70 persone, il primo cittadino milanese insiste sulla necessità di chiudere l’accordo per lo stadio entro la fine di luglio. Tuttavia, la situazione si fa sempre più complessa e incerta, con il Partito Democratico che frena per evitare uno scontro diretto con la magistratura.


La Spada di Damocle dell’Inchiesta Urbanistica

Come riportato dal Corriere della Sera, il sindaco Beppe Sala è atteso domani in Consiglio Comunale per riferire sulla sua intenzione di rimanere o meno in carica. La sua posizione è precaria, dato che l’inchiesta della Procura di Milano ipotizza un sistema corruttivo ramificato volto a influenzare importanti progetti urbanistici, tra cui proprio la riqualificazione dello stadio Meazza e dell’area di San Siro.


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Al centro dell’indagine ci sarebbero Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione Paesaggio, e l’architetto Federico Pella, dirigente della società J+S. I due avrebbero stretto un accordo per orientare le decisioni urbanistiche a proprio vantaggio, con il presunto appoggio dell’assessore alla rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi. Le accuse sono di corruzione, con Marinoni che avrebbe ottenuto incarichi professionali per oltre 180.000 euro dalla stessa J+S, in un palese conflitto d’interessi.

Le indagini hanno svelato un intreccio di relazioni e contatti mirati a inserirsi in redditizie operazioni immobiliari. Oltre a San Siro, sotto la lente d’ingrandimento ci sono anche il progetto per un complesso termale nelle ex scuderie De Montel e il villaggio olimpico di Porta Romana, legato ai Giochi Milano-Cortina 2026. I magistrati parlano apertamente di un vero e proprio “Piano di governo del territorio ombra“, messo in piedi per sfruttare ruoli pubblici a fini privati. L’assessore Tancredi è atteso alle dimissioni, mentre il sindaco Sala ha ribadito la sua intenzione di rimanere in carica per portare avanti i progetti sotto esame.


San Siro a Rischio: Scadenze Incombenti e Futuro Incerto

Inizialmente, l’accordo per la vendita dello stadio e delle aree circostanti ai due club avrebbe dovuto essere sottoposto alla giunta proprio domani, con un voto dell’aula consiliare entro il 31 luglio. Uno scenario che, ad oggi, appare altamente improbabile. La questione rischia concretamente di slittare a settembre, un’ulteriore lungaggine che potrebbe compromettere l’intera operazione.

La posta in gioco è altissima, soprattutto considerando la scadenza imminente del 10 novembre. Da quella data, scatterà il vincolo storico sul secondo anello dello stadio Meazza, rendendo impossibile qualsiasi operazione di demolizione o rifunzionalizzazione dell’impianto. Questo significa che, se non si agirà in fretta, il sogno di un nuovo stadio per Milan e Inter potrebbe rimanere tale, costringendo le squadre a rimanere nell’attuale San Siro con tutte le problematiche del caso.

La frustrazione è palpabile anche tra gli addetti ai lavori. Carlo Paolo Festa, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha commentato la vicenda con un post su X, evidenziando il rischio concreto per i club e i loro azionisti americani di “aspettare fino al 2050 per il nuovo stadio, se la politica e i pm decideranno di bloccare il progetto”. Festa ha poi sottolineato come “in altri Paesi del mondo un nuovo stadio viene realizzato in pochissimo tempo”, evidenziando la peculiarità della situazione italiana.

In questo clima di incertezza, il Milan si prepara alla prossima stagione con un nuovo assetto dirigenziale e tecnico: Tare è il nuovo DS rossonero, mentre Allegri è il nuovo allenatore. Sarà interessante vedere come queste nomine influenzeranno le dinamiche legate al futuro dello stadio.

La situazione è dunque critica. Il futuro di San Siro e delle ambizioni sportive di Milan e Inter è appeso a un filo, tra le maglie della giustizia e le lentezze della burocrazia italiana.

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