Nuovo CT Italia, Ambrosini esalta Gattuso: «Rino tranquillo è una contraddizione, ma è un bravo allenatore. Tra i suoi preferiti ci sarà…» | OneFootball

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·18 de junho de 2025

Nuovo CT Italia, Ambrosini esalta Gattuso: «Rino tranquillo è una contraddizione, ma è un bravo allenatore. Tra i suoi preferiti ci sarà…»

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Nuovo CT Italia, Massimo Ambrosini, leggenda del Milan, ha commentato la nomina di Rino Gattuso a nuovo allenatore della Nazionale

Massimo Ambrosini, ex centrocampista di Milan e Nazionale, ha condiviso le sue riflessioni sull’amico ed ex compagno Gennaro Gattuso, da poco nominato Commissario Tecnico della Nazionale italiana. In un’intervista esclusiva a Tuttosport, Ambrosini ha offerto uno sguardo approfondito su come immagina Gattuso nel suo nuovo ruolo e sulle sue aspettative per il futuro della Nazionale.

“Ci siamo sentiti domenica, volevo fargli un in bocca al lupo di cuore. Sono felice”, ha esordito Ambrosini, sottolineando il suo legame con Gattuso. Interrogato su come immagina l’ex compagno in questi giorni e nei prossimi mesi, Ambrosini non ha esitato: “Me lo immagino sul pezzo. Rino tranquillo è una contraddizione. Credo che dovrà aspettare il precampionato e le prime due giornate. Difficile farsi adesso un’idea di quella che sarà la situazione a fine agosto, quando dovrà fare le convocazioni. Studierà, penserà, telefonerà, ammesso che non lo abbia già fatto, e vedrà l’Under 21 perché secondo me può esserci qualcosa di interessante: Koleosho ha freschezza e brillantezza che all’Italia mancano, però da valutare a un livello superiore. Lo stesso per Gnonto e Baldanzi”.


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Gattuso allenatore: oltre l’etichetta del giocatore

Quando si pensa a Gattuso, l’immagine del grintoso mediano è la prima che viene in mente. Ma che allenatore è? Ambrosini è convinto che Gattuso sia riuscito a superare questa etichetta. “Credo che la cosa più difficile che Rino abbia dovuto fare da tecnico sia stata togliersi di dosso l’etichetta che aveva da giocatore e secondo me c’è riuscito. Ho visto tante partite delle sue squadre, l’ho intervistato più volte e sono andato a vederlo lavorare a Milanello: ha idee e concetti che vanno al di là dell’aspetto mentale e caratteriale. Aspetto mentale che però è una base che accompagna tutti gli allenatori: la differenza la fa chi tocca le corde giuste al momento giusto”.


La Nazionale e la scelta di Gravina

Cosa può dare Gattuso alla Nazionale e perché Gravina lo ha scelto? Ambrosini ha una visione chiara: “Allenare la Nazionale secondo me è un gioco di equilibri. Anche a livello personale: devi gestire quello che covi per mesi e poi hai pochi giorni per mettere in pratica. Devi equilibrare le tue necessità che non possono essere tutte soddisfatte: quella è la cosa che deve riuscire a fare un allenatore di club che va ad allenare la Nazionale. Devi concentrare in poco tempo quello che normalmente fai in tanto: devi saper selezionare, concentrarti su alcuni aspetti e lasciarne altri. Gravina credo abbia scelto Rino perché è un bravo allenatore. Perché era libero. Perché conosce il calcio, conosce le esigenze di una Nazionale e ha le caratteristiche per toccarle quelle corde giuste di cui parlavo prima. Nel modo giusto“.


Il centrocampo Azzurro e la corsa al Mondiale

Da ex centrocampista, Ambrosini ha espresso la sua opinione sul reparto mediano dell’Italia. “Assolutamente sì”, ha risposto alla domanda se Barella e Tonali saranno i perni. “Poi non so che modulo utilizzerà Rino, ma Rovella secondo me è un calciatore forte e nelle squadre di Rino c’è sempre stato un mediano basso. Anche Ricci in queste rotazioni può inserirsi. Casadei è un altro profilo che può essere utile. Poi c’è Locatelli che ha fatto una grande stagione. In mezzo non siamo messi male“. Su Frattesi, Ambrosini è più cauto: “Dipende dalla scelta che farà. Non credo sia disposto a fare un’altra stagione come l’ultima. A gennaio avrei preso la sua stessa decisione e sarei rimasto all’Inter, nel finale ha dato una grossa mano e la stagione poteva essere trionfale. Ora non saprei”.

Per quanto riguarda la corsa al Mondiale, Ambrosini si è mostrato realista: “La fiducia passa attraverso il coraggio e il gioco. In ottica primo posto dobbiamo dare per scontato che la Norvegia le vinca tutte come noi, quindi per passare dobbiamo fare tanti gol. Secondo me è complicato, non impossibile. Io credo che sarà molto importante battere bene l’Estonia a settembre, poi sull’onda dell’entusiasmo arriveremo bene alla partita contro Israele. Certo, adesso la differenza reti è notevole… ma ripeto: complicato, non impossibile”.


Mondiale per club: le aspettative su Juve e Inter

Infine, Ambrosini ha spostato l’attenzione sul Mondiale per club, che commenterà per DAZN. “Secondo me la Juve farà un buon Mondiale, mi sembra che sia accompagnata da un’energia positiva. Ha finito l’anno con un po’ di difficoltà, ma raggiungendo l’obiettivo minimo che ha dato un’enorme boccata d’ossigeno. E mi sembra che Tudor sia entrato dentro l’ambiente nel modo giusto, raccogliendo l’assenso più o meno esplicito da parte dei calciatori, sia a livello tecnico sia a livello empatico: è un vantaggio non da poco. Durante l’anno la Juve secondo me ha speso ma non troppo e arriva non logora né fisicamente né mentalmente. La conferma di Tudor può azzerare gli alibi per i calciatori e aumentare la loro voglia di mettersi in mostra. Mi sembra che ci sia unione tra loro e Igor”.

Sull’Inter, ha aggiunto: “Per l’Inter credo che possa un’occasione per tirarsi subito sù dopo il finale deludente ed entrare in sintonia col nuovo tecnico. Non so quante energie fisiche e mentali avrà. Comunque sia Juve che Inter penso abbiano come obiettivo minimo il passaggio del turno, anche perché ci sono in ballo 7,5 milioni più i premi per i risultati (1,8 milioni la vittoria, 1 i pareggi, ndr). Dopo sulla carta ci sono squadre superiori, ma anche tante incognite perché il momento della stagione è particolare”.

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