Mkhitaryan chiarisce: «Ingiocabili? Lo spiego per l’ultima volta e non mi interessa se mi prendono in giro! Dopo l’Inter smetto col calcio. Su Chivu…» | OneFootball

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·24 de junho de 2025

Mkhitaryan chiarisce: «Ingiocabili? Lo spiego per l’ultima volta e non mi interessa se mi prendono in giro! Dopo l’Inter smetto col calcio. Su Chivu…»

Imagem do artigo:Mkhitaryan chiarisce: «Ingiocabili? Lo spiego per l’ultima volta e non mi interessa se mi prendono in giro! Dopo l’Inter smetto col calcio. Su Chivu…»

Il centrocampista dell’Inter, Henrikh Mkhitaryan, ha parlato degli strascichi della finale di Champions e delle nuove energie arrivate con Chivu

Intervistato dalla Repubblica alla vigilia del match contro il River Plate, Henrikh Mkhitaryan ha parlato di come sta andando il Mondiale per Club dell’Inter. Il centrocampista armeno è tornato sulla scorsa stagione, sull’addio di Inzaghi e sulla sua frase degli “ingiocabili”. Poi fa un annuncio in merito al proprio futuro.

LA MIA CENTRALITA’ NELLO SPOGLIATOIO NERAZZURRO – «Dico quello che penso, senza cercare di piacere a qualcuno, che siano i compagni, i tifosi, chiunque. Quando a parlare sono gli altri, ascolto. Se apro bocca, e non lo faccio spesso, è per il bene della squadra. L’importante è non nascondersi, essere chiari, diretti. Solo così ci si aiuta a vicenda».


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COME VA CON CHIVU? – «Bene, la filosofia e le idee sono nuove. Prima capiamo quello che ci chiede e meglio è. Siamo partiti subito con un torneo vero, abbiamo poco tempo. L’importante con un nuovo tecnico è accettare le indicazioni, imparare e lavorare. Cosa ha portato a livello umano? È serio e simpatico. Ci supporta mentalmente e nella tattica. Fin dal primo allenamento si è vista la sua impronta. Il modulo è quello, ma l’approccio è diverso rispetto a Inzaghi».

SE CI SIAMO SENTITI CON INZAGHI? – «Ci siamo salutati in privato. Ho evitato di fare post sui social. Ha preso una decisione, l’abbiamo accettata. Capitolo chiuso, se ne apre un altro».

IL MONDIALE PER CLUB PUÒ AIUTARCI A SUPERARE LA DELUSIONE DELLA FINALE DI CHAMPIONS? – «Sì, ma la cicatrice resta. Il dolore non si cancella, è stata una sconfitta brutta. Non dimentichiamo il percorso che ci ha portato fin lì, abbiamo fatto grandi partite, ma indietro non si torna. Dobbiamo rialzarci, imparare e andare avanti».

SE ABBIAMO CAPITO COSA E’ SUCCESSO A MONACO? – «Non serve pensarci troppo. Dobbiamo lavorare per vincere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane e nei prossimi anni».

L’IMPORTANZA PER UNO SPORTIVO DI FARSI AIUTARE DA UNO PSICOLOGO – «Per me, molto. Sono andato dallo psicologo a Dortmund e all’Arsenal. Ma ognuno ha la sua sensibilità. C’è chi preferisce analizzarsi da sé, o si confida solo con persone care. Io dopo Monaco mi sono confrontato con mia madre, con gli amici. Il tempo per parlare era poco perché siamo partiti subito».

LA MIA PAROLA PREFERITA? – «Positività. Essere felici di vivere la propria vita, cercare di fare le cose per bene, divertirsi».

COME MI DIVERTO NEL TEMPO LIBERO? – «Leggo molto. Sto finendo l’autobiografia di Elon Musk, in inglese. Ho letto quella di Zidane, in francese. Leggo anche in italiano».

SE DIREI ANCORA LA FRASE SULL’INTER INGIOCABILE? – «Non ho detto che siamo ingiocabili sempre, ma che lo siamo stati in alcune partite, per l’atteggiamento che abbiamo messo in campo. Certo che lo direi di nuovo, lo penso. Se poi qualcuno mi prende in giro, non me ne frega niente».

HO DETTO CHE POTREBBE ESSERE LA MIA ULTIMA STAGIONE, SE HO DECISO QUANDO SMETTERE? – «Ho detto che questa è la stagione più faticosa della mia vita, con tre competizioni. E che non so quanto mi resti da giocare. Non escludo nulla, ma so di avere ancora voglia di andare in campo. Ho un anno di contratto con l’Inter, se non mi cacciano resto (ride, ndr). Non voglio ritirarmi col rimpianto di averlo fatto troppo presto».

SE DOPO L’INTER IMMAGINO UN’ESPERIENZA ALTROVE? – «Dopo l’Inter smetto. Non voglio abbassare il livello, non tornerò a giocare in Armenia. E mete come l’Arabia non mi interessano. Con tutto il rispetto, amo il calcio per il gioco, non per i soldi. Quando mi sveglio ho voglia di allenarmi e dimostrare quel che valgo».

SE CI STIAMO SENTENDO CON TAREMI BLOCCATO IN IRAN PER LA GUERRA? – «Certo, sta bene. Non lo disturbo troppo, perché sono in tanti a contattarlo per sapere quale sia la sua situazione. Ci ha fatto piacere che abbia voluto farci un in bocca al lupo per il Mondiale per club. Un grande gesto. Fa star male pensare a cosa sta succedendo, speriamo che il conflitto finisca il prima possibile».

SE HO UNA SCACCHIERA QUI NEGLI USA? – «No, gioco online contro De Vrij. Ho visto giocare Carlos Augusto. Ma in questo periodo a dire il vero guardo un sacco di partite del Mondiale per club. Ce ne sono di bellissime».

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