Sampnews24
·14 de dezembro de 2024
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Tre punti in sei partite e vittoria che manca da più di un mese: non è un periodo facile quello della Sampdoria, che nonostante le premesse della vigilia si trova ora nei bassifondi della classifica di Serie B. Non sarà facile il compito di Leonardo Semplici, nuovo tecnico dei blucerchiati, subentrato nei giorni scorsi ad Andrea Sottil. Ma la Samp deve provare a rialzarsi, puntando anche sull’imminente mercato di riparazione. Di questo, e di molto altro, ha parlato Maurizio Michieli, direttore sport di Telenord, in esclusiva ai microfoni di SampNews24.
Tre punti in sei partite per la Sampdoria, che certo non sta vivendo un momento semplice. Quali sono le cause di questo recente filotto negativo, a suo avviso?
«Come sempre in questi casi, è un insieme di situazioni che la società e la squadra si trascinano dietro da diversi anni, visto che nelle ultime quattro stagioni la Samp ha perso la metà degli incontri disputati. Questo significa che i problemi sono più ampi rispetto alle motivazioni contingenti. Dopodiché, è indubbio che Sottil oltre a non essere stato un valore aggiunto rispetto a Pirlo abbia anche incrinato il rapporto tra allenatore e spogliatoio e soprattutto gestito i calciatori in maniera sciagurata, non arrivando mai a battezzare un sistema di gioco e un undici base.»
La Sampdoria riparte da Semplici, che dovrà cercare di invertire il trend negativo delle ultime settimane. È lui l’uomo giusto per riuscirci?
«Mi ricollego a quello che dicevo prima: D’Aversa, Giampaolo, Stankovic, Pirlo, Sottil, Semplici… O la Sampdoria negli ultimi tempi si è specializzata nella scelta di allenatori incapaci o il problema principale non sta in panchina. Al netto di questo ragionamento, spero almeno che Semplici riesca a portare un po’ di ordine nel caos sovrano lasciato da Sottil. Certo, purtroppo per lui, parte in salita senza i tre migliori difensori e con un calendario sulla carta difficilissmo.»
Quali saranno, secondo lei, i giocatori su cui punterà Semplici? Chi dovrà cercare di trascinare questa Sampdoria?
«Credo che non si possa e non si debba prescindere dal recupero alla causa di alcuni senatori: Silvestri, Barreca, Vieira, Kasami, Borini che hanno l’esperienza per aiutare il tecnico e i compagni a uscire dalla crisi. E poi Pedrola, l’unico elemento di valore superiore. Il resto dovrà farlo il mercato di gennaio. Vero è che tra il dire e il fare ci sono sempre di mezzo numerose incognite e non è scontato che i giocatori che ho citato siano in grado di compiere il salto di qualità.»
Il probabile ritorno al 3-5-2, tanto criticato a Sottil, può essere una soluzione efficace?
«Più che altro la formazione era stata concepita così in estate, anche se ora mancano Bereszynski, Romagnoli e Ferrari e i difensori rimasti non danno molte garanzie. Resta il fatto che il 3-5-2 esclude Pedrola e questo è un problema non da poco. Difatti Semplici ha parlato anche di 3-4-2-1, che poi era l’idea di Pirlo.»
Questa Sampdoria può ancora puntare alla promozione in Serie A?
«Penso di no. Tanti e troppi intoppi in questo campionato, compresi i tre allenatori e di nuovo una lunga sequenza di infortuni, saliti a quota quindici, come l’anno scorso. Se proprio Semplici dovesse compiere l’impresa di risalire la corrente, non credo riuscirebbe a portare la Sampdoria oltre le ultime piazze valide per i play-off. Posizioni da cui poi è difficilissimo spiccare il volo, come dimostrò la sconfitta di Palermo con Pirlo. Peraltro, se le prime tre tengono questo passo, i play -off potrebbero persino non disputarsi. Punterei a non soffrire e a programmare il futuro. Ovviamente mi auguro che la Samp raccolga almeno otto punti nelle prossime quattro gare e che a gennaio Accardi sfoderi un mercato sontuoso. Ma allo stato attuale mi sembrano illusioni, se diventeranno speranze sarò il primo a esserne felice.»
A proposito di mercato, quella di gennaio sarà la prima sessione senza paletti economici dopo le vicende societarie. In quale reparto si aspetta i maggiori investimenti?
«Tutti, persino nel ruolo del portiere se anche Semplici non troverà la soluzione in casa. Sicuramente servono due difensori, un centrocampista di qualità e un centravanti forte fisicamente. Poi molto dipenderà dal tipo di obiettivo da raggiungere e questo lo diranno solo i prossimi quattro impegni.»
Uno sguardo alla Serie A: cosa ne pensa della corsa Scudetto? Ha individuato una favorita?
«L’Inter per me resta la più forte, nel Napoli incide il fattore Conte, forte motivatore. Ma mi piacerebbe che lo vincesse l’Atalanta, Gasperini è l’unico allenatore italiano che sposta mostruosamente gli equilibri, a Bergamo il dg è un caro amico e un grande professionista come Umberto Marino, ex segretario generale alla Sampdoria con Marotta. E poi mi piace come Percassi gestisce il club. Per questo tifo Atalanta.»
Un’ultima domanda sulla Nazionale: come giudica il recente operato del CT Spalletti?
«Dopo lo choc iniziale agli Europei, è migliorato molto come CT. Ma il materiale tecnico resta non di primissimo livello. Con il tempo ci si sta accorgendo di quale miracolo sia stato artefice Roberto Mancini (con Gianluca Vialli) con la sua Nazionale agli Europei in Inghilterra.»
Si ringrazia Maurizio Michieli per la gentilezza e la disponibilità mostrate durante tutta l’intervista.
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