DirettaCalcioMercato
·09 de outubro de 2024
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Il Marsiglia ha grandi ambizioni. Pablo Longoria, presidente del club, ha parlato di De Zerbi e degli obiettivi prefissati dalla dirigenza.
Durante un’intervista rilasciata a l’Équipe, Pablo Longoria, presidente del Marsiglia, ha toccato diversi temi.
“C’è una volontà molto forte da parte di tutti, a cominciare dal proprietario. Vogliamo costruire, che il progetto duri il più a lungo possibile. Dobbiamo insistere sullo stesso messaggio, colpire come un martello ogni giorno. Da quando sono presidente, De Zerbi è l’unico allenatore a cui è stato offerto un contratto di tre stagioni. Se porti giocatori più giovani in un club come l’OM, corri un rischio sportivo; se si dà continuità, però, si possono avere benefici sportivi e finanziari. Bisogna cercare di aumentare il livello: se un giocatore oggi vale 4 su 10 e credi che possa finire la stagione a 6 e che possa arrivare a 7 la stagione successiva…. I risultati sportivi sono la cosa più importante, il Marsiglia ha l’obbligo di essere in Champions League ogni stagione. Bisogna ficcarselo in testa. In tre anni vogliamo affermarci tra i ventiquattro migliori club europei grazie anche al nuovo format della Champions League“.
Il presidente del club francese ha parlato anche della scelta ricaduta su De Zerbi: “Non ho la sfera di cristallo. Roberto De Zerbi conosceva l’ambiente, il DNA di questo club già dai nostri primi colloqui. Nel suo passato ha già vissuto queste atmosfere appassionate e questo per me è importante dal punto di vista psicologico. Poi è un allenatore giovane, che ha già portato avanti progetti a medio termine, come al Sassuolo, ha la capacità di costruire una squadra, un’identità. Questo tipo di allenatore moderno, innovativo, ti permette di guardare lontano: è un allenatore che ha davvero tante potenzialità e abbiamo dovuto trovare un progetto ad hoc con totale allineamento tra tutte le parti, dal proprietario a tutti i dirigenti. Ciò che Roberto ci ha chiesto, appunto, è questo allineamento. Non ha preteso che si facesse tutto per lui, voleva spiegare il suo progetto, la sua visione a Frank McCourt”.