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·14 de junho de 2025

Marotta: «Chivu non è stato un ripiego! Lui made in Inter»

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Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha parlato all’inizio della presentazioni di Cristian Chivu. Queste le parole del presidente nerazzurro.

PRESENTE – Marotta ha presentato così Chivu, nuovo allenatore dell’Inter: «Cristian ha un contratto fino al 2027, ho il piacere di presentarvi il nostro nuovo allenatore. Come sapete, il calcio è un mondo che consuma tutto molto in fretta. A Simone eravamo molto affezionati, ma dopo quattro anni e un lungo rapporto si è arrivati a una conclusione, a un divorzio consensuale. Ci siamo lasciati nel migliore dei modi, perché abbiamo condiviso anni indimenticabili e lui è stato uno dei protagonisti principali. Ci siamo quindi trovati a dover affrontare una nuova situazione. Tutto il management ha individuato in Chivu il profilo ideale per sposare il modello Inter, una scelta condivisa anche dalla società, che ha sempre mostrato la sua presenza. Non si tratta di una soluzione di ripiego, né c’è stato alcun caos: solo alcune questioni burocratiche con il Parma, ma nulla di rilevante».


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MADE IN INTER – «Chivu non è una novità per noi: da calciatore ha raggiunto traguardi importanti ed è stato protagonista fin da giovane. Come allenatore ha mosso i primi passi proprio qui all’Inter, portando poi il Parma alla salvezza. Oggi possiamo dire di avere un allenatore “made in Inter”: arriva dal nostro settore giovanile e siamo convinti della scelta. Non è solo uno slogan: lo abbiamo scelto per il suo profilo. L’amarezza per il risultato della finale persa resta, ma arrivare a due finali in tre anni non è un caso. È andata male, ma l’Inter c’era e dobbiamo fare tesoro dell’esperienza per guardare avanti. Con Chivu lo faremo. L’anno prossimo avremo anche l’Under 23 in Serie C, con tanti giovani: è un nuovo modello, che punta su risorse interne. Siamo orgogliosi e consapevoli di affidare una grande responsabilità, ma siamo certi che saprà affrontarla con il suo forte senso di appartenenza. Questi sono i valori che cercavamo e che oggi portiamo avanti, insieme a uno staff tecnico scelto con attenzione. Siamo molto soddisfatti. Noi e la Juventus rappresentiamo il calcio italiano nel mondo: non siamo qui solo per partecipare».

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