Lazionews24
·11 de julho de 2025
Manfredini su Lotito: «Con la Lazio sono cresciuto. Claudio presidente sorprendente su quell’aspetto»

In partnership with
Yahoo sportsLazionews24
·11 de julho de 2025
Christian Manfredini, ex calciatore della Lazio, ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera in una lunga intervista rilasciata a Doppio Passo Podcast. Tra aneddoti curiosi e riflessioni personali, ha parlato anche dell’ambiente biancoceleste sotto la gestione Lotito, tracciando un quadro vivido della sua esperienza nella Capitale.
Manfredini e l’aneddoto del taxi«Ero già un calciatore affermato e cercavo un taxi. Arriva un tassista con una cliente, mi avvicino e gli dico: “Quando scende la signora, posso salire io?”. Lui mi guarda e risponde: “Eh, tu stare calmo, tu aspettare”. Mi viene da ridere ancora oggi. Il calcio mi ha dato sicurezza, non per i soldi, ma perché sapevo chi ero. Alla fine ho detto: “Se non vuoi darmi il taxi, ti compro direttamente te e il taxi”», ha raccontato ironicamente l’ex esterno, facendo intendere quanto a volte la fama possa creare situazioni surreali.
L’ambiente Lazio e i grandi nomiManfredini ha poi ricordato alcune delle sue figure di riferimento: «Paolo Di Canio era il nostro mito. Ci ha invitato più volte a casa sua. Poi ho avuto l’onore di giocarci insieme alla Lazio. Lo stesso vale per Ravanelli, Corini e Peruzzi. Erano inarrivabili e poi ti ritrovi a dividere lo spogliatoio con loro. Paolo era un professionista esemplare, un vero animale da allenamento».
Allenatori e visione tatticaParlando degli allenatori incontrati nel suo percorso, ha elogiato Delio Rossi: «Mi ha insegnato tantissimo a livello tattico. Era diverso, veniva dalla scuola Zeman ma si è evoluto. Un uomo riservato, spesso non salutava nemmeno al mattino, ma di grande competenza».
Poi ha aggiunto: «Scaloni, Inzaghi e Ledesma avevano la testa da allenatori già da calciatori. Simone leggeva giornali e formazioni, era curioso e preparato. Scaloni, invece, sempre riflessivo ed educato».
Lotito e l’ambiente LazioSebbene Manfredini non citi direttamente Lotito, le sue parole raccontano indirettamente di un’epoca precisa della Lazio, fatta di personalità forti e scelte particolari. Un mondo complesso, con tante sfumature, in cui anche la leadership del presidente ha lasciato il segno.