PianetaBari
·04 de fevereiro de 2025
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Il Bari ha chiuso il suo calciomercato con tre acquisti in entrata, ovvero Bonfanti, Pereiro e Maggiore, e quattro uscite. A lasciare il capoluogo pugliese sono stati infatti Sibilli, Manzari, Matino e Sgarbi. Di seguito il nostro commento alle operazioni, con il voto alla direzione sportiva e alla proprietà.
La prima considerazione da fare sul calciomercato del Bari è quella pressoché ovvia: Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare non avevano a disposizione un budget illimitato e ancora una volta hanno dovuto fare i conti con la necessità di dover rinforzare la rosa tenendo un occhio sempre attento sul bilancio. Nonostante questo, la direzione sportiva biancorossa fin dall’inizio della sessione ha fatto filtrare l’ambizione di voler prendere solo profili di livello. Farlo non era certo semplice e spesso ci è voluto tempo, ma visti i risultati (soprattutto se considerati in proporzione alle possibilità economiche, parametro essenziale per valutare i Ds) si può dire che l’attesa sia stata premiata.
Nicholas Bonfanti in attacco è sicuramente un colpo molto interessante. Già questa stagione, del resto, il calciatore era partito molto bene prima di pagare la concorrenza con Lind, molto più adatto agli schemi di Inzaghi. Peccato, ancora una volta, non aver strappato la possibilità di ottenere un diritto di riscatto, ma da questo punto di vista vanno tenuti in considerazione due aspetti che esulano dal controllo della direzione sportiva. In primis il budget messo a disposizione al momento difficilmente avrebbe consentito, in ogni caso, di assecondare le richieste del Pisa. In secondo luogo, vista l’emergenza in attacco, vi era l’esigenza di fare in fretta, senza poter allungare ulteriormente la trattativa.
Copyright: SSC Bari
Anche Gaston Pereiro è un colpo molto interessante. È pur vero che su di lui pesa l’incognita della tenuta, visto il minutaggio pressoché nullo al Genoa, ma in Serie B ha dimostrato di poter essere un giocatore in grado di fare la differenza. Qui il Bari non ha investito nel cartellino (l’uruguaiano si è svincolato dal suo vecchio club prima di firmare), ma qualora dovesse disputare un buon campionato il contratto di un anno e mezzo (con opzione) potrebbe renderlo un punto di riferimento per il futuro prossimo.
Ottimo anche il colpo Giulio Maggiore, che nonostante il non semplice adattamento alla Salernitana è un profilo di altissimo livello per la categoria, con mercato anche in A. Qui il Bari si è assicurato il diritto di riscatto e, in caso di un buon rendimento, sarà quasi un dovere per la società confermarlo. Insomma, Magalini e Di Cesare sono riusciti a puntellare la rosa con diversi giocatori di qualità, rispondendo all’esigenza di alzare il livello delle scelte più volte ripetuta da Longo. Viste le premesse era tutt’altro che scontato, perciò meritano i complimenti. Il nostro voto non può che essere positivo, ed è un bel 7.5.
L’unica pecca, forse, è il mancato arrivo di un difensore, a maggior ragione alla luce dei problemi di Lorenco Simic, che ne avrà per una ventina di giorni. Le condizioni di Raffaele Pucino, l’altro infortunato nella gara con il Frosinone, non destano però grosse preoccupazioni, ragion per cui si può garantire un pizzico di fiducia sulle valutazioni operate. Ovviamente a parlare sarà il campo e i nuovi acquisti non sono esenti da incognite, ma le premesse sono senza dubbio buone.
Copyright: SSC Bari
Anche in uscita le critiche possibili sono poche. Giuseppe Sibilli (finito alla Sampdoria in prestito con diritto di riscatto) appariva ormai fuori dal progetto, Giacomo Manzari e Lorenzo Sgarbi (passati a Carrarese e Avellino, anche se il primo è ancora di proprietà, mentre il secondo è tornato a Napoli) si erano visti pochissimo. Stesso discorso per Emmanuele Matino, mai entrato nelle rotazioni di Longo.
Copyright: U.C. Sampdoria
Qui si dà inizio alle dolenti note. Perché se fino ad ora i commenti sono stati positivi, il discorso relativo alla proprietà è indubbiamente diverso. Di nuovo mancanze di rispetto verso la piazza. Per l’ennesima volta in un momento in cui c’era un minimo di fiducia, visti gli acquisti, frasi o azioni totalmente fuori posto volti ad esacerbare i sentimenti della tifoseria. Era successo dopo l’arrivo di Iachini (ricordate le famose parole di Aurelio De Laurentiis?), così come quando la città si era unita per i playout (con le parole dello stesso in Senato). Bene, è riaccaduto ieri.
Mettere in piedi la trattativa per Mehdi Dorval al Napoli, in quel modo e in quei tempi, è assolutamente ingiustificabile, oltre a rappresentare l’ennesimo sgarbo, l’ultimo di una lunga serie. Questo rende il voto assolutamente negativo. E pensare che un minimo di extra-budget per gli ingaggi era stato dato, e che per una volta si poteva quantomeno dare la sufficienza. E invece…