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·31 de maio de 2025
Luis Enrique: «Complimenti all’Inter, nel post partita ha dato una lezione!»

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·31 de maio de 2025
Luis Enrique ha vinto e si prende lui i titoli, nonché la Champions League dopo l’umiliante 5-0 del PSG all’Inter. Le sue parole in conferenza stampa.
Una partita dove vi è riuscito tutto.
Credo che abbiamo iniziato molto bene la partita. Ci siamo allenati bene per tutta la settimana, credo che la squadra sia stata eccezionale. Abbiamo pressato una squadra del livello dell’Inter con un’intensità pazzesca, Dembélé ha pressato Sommer e Acerbi con un’intensità che ci permetteva di recuperare palla alti. Siamo stati anche fortunati nei gol, che ci ha permesso di fare un primo tempo di controllo. Una grande partita.
Aveva già vinto la Champions League, a differenza del PSG. Cosa significa?
Nel nostro caso è importante. Il primo giorno che mi sono presentato al campus avevo detto che l’obiettivo che avevo come allenatore qui era portare trofei importanti. L’unico trofeo importante che mancava al PSG era la Champions League, esserci riusciti è molto bello e i nostri tifosi vedono che cosa abbiamo messo in campo. Credo che la squadra rispecchi i tifosi: non si ferma mai, a prescindere dal risultato.
A fine partita c’è stato anche uno striscione in ricordo di sua figlia.
Molto emozionante. Ma non avevo necessità di vincere una Champions League o una partita per ricordare mia figlia: è sempre presente nella mia famiglia. La ricordo quando vinciamo e quando perdiamo, c’è sempre da ricordare le cose migliori. Sono molto contento dello striscione, ma ripeto: non c’è bisogno di vincere una Champions League per ricordare mia figlia.
Luis Enrique, in che momento si è reso conto che il PSG era campione? Quali sono state le emozioni?
Un allenatore deve saper gestire le emozioni in ogni momento, altrimenti non può aiutare i giocatori. Abbiamo preparato la finale in una maniera calma, quella necessaria per gestire la squadra. Vincere la prima Champions League era quello che contava, ora la porteremo a Parigi e rimarrà per sempre. Mi piacerebbe elogiare l’Inter, tutti i giocatori e lo staff, che hanno atteso di vederci festeggiare il titolo. Questa è una grande lezione per i ragazzi: vuol dire saper perdere.
Che valutazione ora per il Mondiale per Club?
Credo che sia una competizione incredibile, a maggior ragione ora che è la prima edizione. Ogni quattro anni potremo vedere chi è il migliore al mondo, è un Mondiale o un Europeo per squadre di club. Vogliamo affrontarla nella migliore maniera, per vincere il quinto titolo di questa stagione.
Pacho, primo giocatore dell’Ecuador a vincere la Champions League, ha fatto una finale incredibile.
Credo che Pacho, come Joao Neves, abbia dato tantissimo. Credo che abbiamo mostrato come squadra l’idea di gioco che avevamo. A chi darei il Pallone d’Oro? Per come ha giocato questa finale direi al signor Ousmane Dembélé, per la leadership che ha mostrato. Se lo merita, senza dubbio, non solo per i gol e i titoli ma per come ha pressato per tutta la partita.
Luis Enrique, si può dire che avete dominato.
Abbiamo iniziato molto bene, ma in ogni partita della stagione volevamo dominare. Quando fai il terzo devi fare il quarto, perché una finale si può riaprire in ogni momento. Abbiamo provato a ripetere quanto fatto in ogni partita: adesso andiamo a festeggiare.