Lella Costa: «Interista per Moratti. Zanetti un idolo. Ma il tifo a volte è vergognoso: c’è modo maschile di considerare guerra ogni confronto…» | OneFootball

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Inter News 24

·29 de julho de 2025

Lella Costa: «Interista per Moratti. Zanetti un idolo. Ma il tifo a volte è vergognoso: c’è modo maschile di considerare guerra ogni confronto…»

Imagem do artigo:Lella Costa: «Interista per Moratti. Zanetti un idolo. Ma il tifo a volte è vergognoso: c’è modo maschile di considerare guerra ogni confronto…»

Le parole di Lella Costa, famosa artista, sulla sua passione per l’Inter ed i retroscena sul club nerazzurro. Tutti i dettagli in merito

Attrice, scrittrice, una delle voci più lucide e raffinate del teatro e della cultura italiana. Lella Costa non è solo un’artista, ma un’attenta osservatrice della società, capace di analizzare il mondo con intelligenza e ironia. Anche quello del calcio. La sua fede interista, come racconta in questa intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, non nasce da una tradizione familiare, ma da un incontro che le ha cambiato la prospettiva: quello con Massimo e Milly Moratti. Da quel momento, ha iniziato a guardare il mondo nerazzurro con affetto, usando il tifo come una lente per riflettere su temi più ampi: la passione, il senso di appartenenza e le derive, a volte preoccupanti, della cultura da stadio.

INTERISTA DI FAMIGLIA«No, anzi. Il mio babbo era più milanista, poi ci sono state vicende che hanno un po’ spostato gli equilibri, alcune invasioni di campo… Sono legata all’Inter per il bellissimo incontro che ormai tanti anni fa ho avuto con Massimo e Milly Moratti, persone speciali che mi hanno spinto ad appassionarmi e a voler bene ai colori nerazzurri. Peraltro erano anni meravigliosi per l’Inter, culminati col triplete, e da allora è rimasto un grande affetto».UN GIUDIZIO SULL’ULTIMA STAGIONE«Mi sembra che la squadra si sia davvero giocata tutto male, avrebbe potuto ottenere tanto e non ha vinto niente. Mi è dispiaciuto molto, ma se dicessi che ci ho perso il sonno mentirei».SUL TIFO E LE SUE DERIVE«Sì, anche perché trovo che la tifoseria vada monitorata con grande attenzione. Ovviamente non mi riferisco alla sana passione o al senso di appartenenza. Però ogni santa domenica vediamo succedere delle robe vergognose e preoccupanti nelle strade e negli stadi. Quello è il modo maschile, perché le donne tifose restano una percentuale bassa, di considerare guerra qualunque forma di confronto. Bisogna ragionarci».IL GIOCATORE DEL CUORE«Ho da sempre una grande ammirazione per Javier Zanetti, un uomo meraviglioso e un campione straordinario, come Giacinto Facchetti. Ho anche conosciuto il mitico Boninsegna, l’ho trovato follemente simpatico».I GIOCATORI DI OGGI«Ad un festival di libri a Corbara ho incontrato Thuram padre, altro uomo magnifico, quindi guardo con affetto i suoi figli».

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