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·04 de janeiro de 2025

La rivoluzione non finisce a febbraio

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Il Messaggero (S. Carina) –  Il mercato della Roma che verrà è iniziato mercoledì e non si concluderà il 2 febbraio ma soltanto a fine estate. Perché nel caso dei giallorossi non si tratta di puntellare la squadra ma di ricostruirla. L’ultima sessione, la prima di Ghisolfi nella Capitale, ha palesato infatti lacune e errori che già in questi giorni il ds francese sta provando a rimediare.

Premesso che le rivoluzioni si fanno e non si annunciano, quella sbandierata ai quattro venti dopo il ko di Como, faticherà a mettersi in moto già nei prossimi giorni. Perché al di là dei propositi e delle speranze, il leit-motiv del mercato non cambia: uno entra soltanto se uno esce e per di più, anche con la stessa formula.


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Per intenderci: a prestito equivale prestito, ad acquisto corrisponde acquisto. Così se Shomurodov accetterà una delle destinazioni che gli sono state proposte (Venezia, Cagliari o Empoli), a Trigoria arriverà Beto via Everton, grazie anche alla sinergia tra le società firmata Friedkin. Se Zalewski sarà ceduto al Marsiglia, si potrà puntare un terzino: Mingueza, Zappa, Sildillia e Kayodé sono i nomi ad oggi monitorati.

Se poi Hermoso si accaserà al Fenerbahce, Ghisolfi avrà margine per prendere un sostituto (circola il nome di Marmol). Stesso dicasi in mediana con Le Fée ad un passo dal Betis (piace Reitz del Monchengladbach).

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