Calcio e Finanza
·26 de abril de 2025
La Cartuja, lo stadio “fantasma” della città di Siviglia

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·26 de abril de 2025
Uno stadio “fantasma” (ma che non sarà più tale) per la finale di Coppa del Re di stasera tra Barcellona e Real Madrid a Siviglia. Non solo lo stadio Ramón Sánchez-Pizjuán – che ospita le gare interne del Siviglia – e lo stadio Benito Villamarín, impianto casalingo del Real Betis: nella città andalusa è infatti presente una terza struttura inaugurata nel 1999 e con una capienza di 60 mila posti: lo stadio La Cartuja.
L’impianto è stato realizzato in occasione del Mondiale di Atletica del 1999 e faceva parte delle candidature olimpiche della città di Siviglia per il 2004 (Olimpiadi poi assegnate ad Atene) e per il 2008 (Olimpiadi assegnate a Pechino).
Lo stadio – la cui realizzazione è costata 120 milioni di euro – è gestito dalla «Sociedad Estadio Olímpico de Sevilla S.A.» partecipata dalla Giunta dell’Andalusia per il 40%, dal Governo di Spagna per il 25%, dal Comune di Siviglia per il 19%, dalla Provincia per il 13% e per il 3% dai due club cittadini: il Siviglia e il Real Betis.
L’idea originaria di questa società era che una volta terminati i Mondiali di Atletica, le due società calcistiche si spostassero nell’impianto per disputarvi le gare casalinghe. Come avviene in Italia (per esempio a Milano, Roma, Genova o Verona) le due squadre si sarebbero alternate per le rispettive sfide interne.
L’impegno era stato sottoscritto dagli stessi club nel momento in cui sono entrati a far parte della società, ma le due tifoserie si sono opposte a questa soluzione. In ogni caso, sia il Betis che il Siviglia hanno giocato alcuni incontri a La Cartuja. I primi nel 2007, dopo la chiusura del Benito Villamarìn per un periodo di tempo a causa di scontri tra tifosi in un derby, mentre i secondi nel 2008, durante i lavori di ristrutturazione del Ramón Sánchez-Pizjuán.
Attualmente lo stadio è utilizzato come sede di grandi eventi sportivi, ma non solo, oltre ad essere sede di numerose imprese e organizzazioni. A livello calcistico, lo stadio La Cartuja ha ospitato la finale di Supercoppa spagnola 2021 ed è stato scelto per ospitare le finali di Copa del Rey dal 2020 al 2025.
Tra gli eventi più noti che si sono svolti nell’impianto si ricorda la finale di Coppa UEFA del 2003 tra Celtic e Porto e alcune partite della Nazionale spagnola, oltre a quattro gare degli Europei 2020. La struttura ha accolto anche due delle quattro finali di Coppa Davis che si sono svolte in Spagna e diversi eventi musicali.
Tuttavia, la finale di Coppa del Re tra Barcellona e Real Madrid sarà anche l’occasione per vedere la nuova Cartuja, dopo i lavori di ristrutturazione dell’impianto completati pochi giorni fa, giusto in tempo per ospitare la grande finale di questo sabato. Fondamentalmente, è stata effettuata un’espansione della capienza, eliminando la pista di atletica, e una ristrutturazione degli accessi di una struttura inaugurata nel 1999 in occasione del Campionato Mondiale di atletica, in seguito a una candidatura olimpica che, dopo vari tentativi, non è riuscita a concretizzarsi.
Tutto il lavoro ha permesso allo stadio di avere una capienza di 72.000 spettatori, ampliando di oltre 15.000 posti quella che aveva fin dalla sua costruzione. La pista di atletica è stata completamente eliminata, costruendo un nuovo anello di tribune che permette un’espansione e una maggiore vicinanza per i tifosi, che si avvicinano completamente al terreno di gioco. È stato completamente rimosso il manto erboso, le porte e le panchine per lo svolgimento dei lavori, ripiantando un tappeto che deve essere in perfette condizioni quando i campioni di Barça e Real Madrid calpesteranno il campo.
La Cartuja inoltre sarà presto una casa fissa o quasi per un club: il Betis infatti sarà il suo inquilino mentre dureranno i lavori di demolizione della parte vecchia e ristrutturazione che riguarderanno anche il Benito Villamarín, e che inizieranno prima della prossima stagione. Durante questi lavori, La Cartuja sarà la nuova casa della squadra verdiblanca.