Koopmeiners cambia ruolo? Marocchino non è convinto: «È difficile che possa imporsi un mancino ma se dovesse funzionare la squadra può fare bene. È uno “Zinedino”, un Zidane molto piccolo» | OneFootball

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Juventusnews24

·19 de agosto de 2025

Koopmeiners cambia ruolo? Marocchino non è convinto: «È difficile che possa imporsi un mancino ma se dovesse funzionare la squadra può fare bene. È uno “Zinedino”, un Zidane molto piccolo»

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Koopmeiners cambia ruolo? Marocchino non è convinto del possibile nuovo ruolo del centrocampista

La Juventus 2025/26 è attesa a una stagione di conferme e rilanci, e tra i nomi più discussi c’è quello di Teun Koopmeiners, arrivato dall’Atalanta per rinforzare il centrocampo bianconero. L’ex calciatore Marocchino, intervenuto a TMW Radio, ha offerto una lettura lucida sul talento olandese, sottolineando punti di forza e aspetti ancora da valutare.

KOOPMEINERS – «Non sarà facile, lo dico a bassa voce. Le squadre giocano bene quando i giocatori che camminano rendono bene. All’Atalanta ho visto sempre Koopmeiners andare piano e fare la differenza, quando quei giocatori fanno la differenza significa che c’è un meccanismo che funziona. Alla Juventus non è così. Se dovesse integrarsi con i compagni può essere l’anno del riscatto per Koopmeiners. Non mi convince davanti alla difesa, lì è difficile che si possa imporre un giocatore mancino. Per lui vale il discorso di Vlahovic, se la squadra si muove in un certo modo lui arriva alla conclusione e quella è la caratteristica principale di Koopmeiners. Se dovesse funzionare la squadra può far bene, è uno “Zinedino”, uno Zidane molto piccolo. Viviamo in un’epoca dove esaltiamo giocatori per 2-3 partite, Koopmeiners ha queste qualità e vanno sfruttate».


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Koopmeiners al centro del dibattito: le parole

Koopmeiners, classe 1998, è stato acquistato dai bianconeri per dare qualità e inserimenti al centrocampo. Marocchino, però, ha posto dei dubbi sul suo impiego come regista puro: «Non mi convince davanti alla difesa, è complicato che un mancino possa imporsi in quella zona. Per lui vale lo stesso discorso fatto per Dusan Vlahovic: se la squadra si muove in un certo modo, Koopmeiners arriva alla conclusione e quella è la sua arma principale».

Un’analisi che apre interrogativi sul reale collocamento tattico di Koopmeiners. Con Manuel Locatelli regista naturale, Tudor dovrà trovare la giusta soluzione per esaltare le caratteristiche dell’ex Atalanta.

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