DirettaCalcioMercato
·22 de junho de 2025
Juventus, le scuse di Koopmeiners: “Mi sento in debito. Futuro? Sarà migliore”

In partnership with
Yahoo sportsDirettaCalcioMercato
·22 de junho de 2025
Teun Koopmeiners, centrocampista della Juventus, si è concesso ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport‘ per una piacevole intervista. Tanti i temi toccati: dalla sua prima stagione in bianconero al Mondiale per Club. Di seguito le parole dell’olandese.
La prima stagione di Teun Koopmainers con la maglia della Juventus è stato tutt’altro che positiva. L’olandese, arrivato dall’Atalanta in un operazione da più di 50 milioni di euro, non ha rispettato le aspettative, fornendo prestazioni spesso deludenti. Prima con Thiago Motta poi Tudor, anche per via di qualche acciacco fisico, l’ex AZ non è mai riuscito a inserirsi nel sistema di gioco bianconero. La prossima stagione, però, deve essere quella della rinascita: eccole le parole di Koopmeiners, intervistato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport‘.
Koopmeiners, inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel? “Sì, mi sento molto meglio. Sono stato fuori quasi tre mesi per l’infortunio al tendine d’Achille. In questi giorni in America mi sono allenato con continuità e ho parlato tanto con Tudor, ho detto anche a lui che avverto sensazioni migliori ma che avrò bisogno ancora di un po’ di tempo per essere al cento per cento per tutti i novanta minuti. Questa competizione a livello personale sarà importantissima anche da questo punto di vista”. Il Mondiale per Club può imprimere una svolta alla sua prima stagione con la maglia della Juventus? “Sicuramente è un’occasione per tornare in campo e giocare, come è successo l’altro giorno nel secondo tempo di Washington. Ma l’obiettivo principale è un altro: voglio vincere il mio primo trofeo con la Juventus”.
A parte gli infortuni, il suo umore sta tornando quello dei giorni migliori? “Sono tranquillo, anche se ovviamente non è stata un’annata positiva perché finora non abbiamo alzato alcun trofeo. E per la Juventus trionfare ogni anno deve essere un obiettivo, sempre. E anche io voglio vincere, sono alla Juventus per questo”.
E se ripensa agli ultimi mesi? “Onestamente non sono contento di come ho giocato, avrei voluto aiutare di più la squadra”.
Quanto hanno pesato sul suo rendimento la pressione e le enormi aspettative legate al tormentone di mercato della scorsa estate? “Quando vieni acquistato per 50-60 milioni come è capitato a me e la squadra non va bene in generale, è normale che la gente pretenda di più da te. Io avverto la responsabilità: so che posso e devo fare decisamente meglio, mi sento un giocatore da Juventus. Anche se…”.
Anche se… “Penso di aver avuto anche un po’ sfortuna con i tanti infortuni, mi hanno tolto continuità: prima mi sono rotto una costola, poi nel finale di campionato sono stato costretto a fermarmi a lungo per l’infiammazione del tendine d’Achille. Senza contare i tanti cambiamenti arrivati a livello di squadra, con molti nuovi giocatori da conoscere. Di una cosa sono sicuro, il futuro sarà migliore”.
Cosa glielo fa pensare? “Vedrete, il prossimo anno andrà meglio. Siamo forti e ci dobbiamo aiutare per crescere tutti insieme. Guardo al futuro con fiducia, credo nelle mie capacità. E voglio dare il cento per cento, come tutti i miei compagni, a partire da questo Mondiale per club”. Si sente in debito con la Juventus? “Sì. E al Mondiale e in ogni in allenamento voglio dimostrare di essere tornato e di essere da Juventus. Devo sfruttare questo torneo anche per arrivare al top al debutto in campionato di fine agosto”.
Tudor ha iniziato il Mondiale come aveva terminato il campionato, dove lei era stato praticamente sempre assente: come si sta trovando nel 3-4-2-1? “Conosco bene questo sistema dai tempi dell’Atalanta, mi trovo a mio agio nel gioco di Tudor. Adesso vengo impiegato un po’ più avanti, a Bergamo sono stato schierato anche nei due di centrocampo”. Lei si vedrebbe meglio nella coppia di trequartisti alle spalle del centravanti o in mezzo al campo? “Io sono un centrocampista, non un attaccante. Anche quando gioco in avanti interpreto il ruolo da mediano e non da numero nove o da punta esterna. Detto questo, sono a disposizione dell’allenatore e sono disponibile a giocare ovunque pur di essere utile e aiutare questa squadra a vincere”.
Ao vivo
Ao vivo
Ao vivo
Ao vivo
Ao vivo
Ao vivo