Milannews24
·31 de maio de 2025
Jacobelli: «Tare e Allegri prime mosse giuste del Milan dopo una stagione fallimentare. Cardinale deve capire che i tifosi non sono clienti. Reijnders? Ho questa speranza» – ESCLUSIVA

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·31 de maio de 2025
Intervenuto in esclusiva a Milannews24, Xavier Jacobelli ha parlato a 360 gradi del momento del Milan dopo gli arrivi di Tare e Allegri:
Cosa ne pensa degli arrivi in rossonero di Tare e Allegri?
«Le prime due mosse giuste del Milan dopo una serie di mosse sbagliate che sono culminate, come ha detto Furlani, in una stagione fallimentare. Credo che il direttore sportivo, che è un direttore sportivo che a mio avviso è tra i migliori e che sicuramente farà bene. Lo ha dimostrato piazzando subito il colpo Allegri. Queste per me è una scelta particolarmente azzeccata perchè prima di tutto stiamo parlando di un allenatore che in Italia, dopo Trapattoni, è l’allenatore più vincente: 6 scudetti, 5 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane, due di questi trofei conseguiti peraltro proprio col Milan. Più due finali di Champions League. Questa è stata una mossa azzeccata perchè il Milan deve recuperare innanzitutto un’anima italiana. Tare è albanese ma è italiano d’adozione, Allegri è la quintessenza della scuola tecnica di Coverciano. Il suo calcio ha portato alla luce la contrapposizione tra risultatisti e giochisti, due orrende ideologie. Conta però per il Milan avere un allenatore che possa ricostruire un Milan vincente».
Si parla molto di possibili cessioni pesanti in casa Milan…
«Il primo esame sul mercato il Milan ce l’avrà nella gestione della situazione legata a Reijnders. Per me lui è il giocatore più importante del Milan e quello più quotato sul mercato. Sappiamo del pressing del City ma io mi auguro che i rossoneri non lo vendano. La sua cessione sarebbe una grave perdita».
Come valuta l’eventuale acquisto di Samuele Ricci dal Torino?
«I tifosi del Torino sono condannati a veder partire i loro giocatori più importanti. Lo scorso anno Buongiorno e Bellanova. Ricci è uno dei centrocampisti più importanti dell’ultima generazione del panorama nazionale, però non basterà soltanto lui. Sono curioso di capire quale sarà la sorte di Leao, Maignan e Theo Hernandez. Lo capiremo presto. Però è certo che quella che sta per cominciare il primo di luglio dovrà essere la stagione del riscatto del Milan. Quest’anno è stato molto deludente. Mai in lotta per lo scudetto, vinci la Supercoppa a gennaio ma poi esci dalla Champions League in quel modo. Poi perdi la finale di Coppa Italia. E poi soprattutto questo saliscendi continuo nella qualità del gioco. Sono veramente molto curioso di capire dove voglia andare questo Milan. E aggiungo…».
Prego…
«La cosa importante è che Cardinale capisca che i tifosi sono l’anima di questa società, ma quali clienti. Tanto è vero che hanno inscenato una manifestazione molto civile e determinata che ha fatto il giro del mondo. Questo perchè quando si esprime il proprio dissenso con queste modalità bisogna prenderne atto e cercare di recuperare un rapporto visibilmente lacerato».
Il Milan di Allegri, con una competizione a settimana, può ripetere il percorso del Napoli di Conte?
«Sulla carta sì ma molto dipenderà dalla qualità dell’organico. Ora è difficile dirlo perchè il mercato è appena iniziato anche se le trattative impazzano come dimostra la girandola di allenatori. Il Milan deve comunque sapere che è in pesante debito coi propri tifosi e quindi deve fare di tutto per costruire una rosa adeguata. Tare e Allegri vanno bene, ora vediamo come saranno i prossimi passi».
C’è stata la curiosa sliding doors del ritorno di Allegri e dall’addio ormai prossimo di Giuntoli alla Juve…
«Il calcio ci abitua a queste situazioni che sono impreviste e imprevedibili ma che puntualmente si registrano. Così come gli incroci Conte-Allegri. Se Conte fosse andato alla Juve, Allegri sarebbe andato al Napoli ma così non è stato. E qui per me ha pesato il tempismo di Tare che si è inserito al momento giusto facendo un grande colpo».
Se fosse in Tare in quale reparto interverrebbe per primo sul mercato?
«A centrocampo. Confermando ovviamente in porta Maignan e davanti Leao e Pulisic. Chiaro che non possa prescindere da questi giocatori peraltro nella stagione che porterà al Mondiale. Quindi diversi giocatori saranno molto motivati. Io credo soprattutto che sia importante che il Milan adotti un preciso canovaccio di gioco che Allegri gli darà perchè come dice sempre lui i cavalli si vedono al traguardo. Sotto questo aspetto lui è una garanzia».
Infine una domanda sulla Nazionale. Riusciremo a centrare la qualificazione al Mondiale dopo due esclusioni consecutive?
«Sarebbe inconcepibile e inammissibile una terza mancata qualificazione al Mondiale da parte di una Nazionale che ha ne ha vinti 4 più due Europei e una volta le Olimpiadi. Credo che Spalletti abbia fatto molto bene a chiamare Acerbi perchè ha fatto una stagione strepitosa. Meno male che c’è Orsolini, lo avrei convocato già da prima. Penso sia ora importante valutare le condizioni di quei calciatori che arrivano da una stagione particolarmente massacrante ma l’Italia sa che non può sbagliare né con la Norvegia né con la Moldova, con tutto il rispetto. Questo perchè le conseguenze delle due mancate qualificazioni precedenti sono state un problema enorme per tutto il movimento. Un movimento calcistico nazionale è grande se è grande la Nazionale che lo rappresenta».
SI RINGRAZIA XAVIER JACOBELLI PER LA DISPONIBILITA’ DIMOSTRATA IN QUESTA INTERVISTA