Calcio e Finanza
·25 de agosto de 2025
Inter, i gruppi della Nord: «Staremo fuori dal Meazza fino a data da destinarsi»

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·25 de agosto de 2025
«Eccoci qua. Una nuova stagione sta per cominciare. Mentre la nostra Inter si prepara a riprendere il cammino in campionato, noi, la sua gente, ci troviamo costretti ad affrontare un’altra annata all’insegna di abusi, divieti e restrizioni. La campagna abbonamenti si è rivelata un fallimento totale. Oltre all’ennesimo aumento ingiustificato dei prezzi, siamo stati colpiti dalle famigerate “black list”: decine di ragazzi appartenenti ai gruppi non hanno potuto rinnovare il proprio abbonamento, senza alcuna motivazione valida».
Si apre così una nota dei gruppi della Nord, la curva dell’Inter che ha deciso di protestare al via del campionato di Serie A. Il club nerazzurro e il Milan, su indicazione della Procura di Milano in relazione all’inchiesta Doppia Curva, hanno vietato il rinnovo dell’abbonamento ad alcuni tifosi, mentre per altri è stato reso possibile il rinnovo in settori diversi dal secondo anello blu o verde.
«Molti di loro (la maggioranza) sono incensurati, privi di qualsiasi pendenza legale. La loro unica “colpa”? Seguire con costanza e passione la squadra, ovunque giochi, in casa e in trasferta, in Italia e in Europa. Persone che dedicano tempo, energie e denaro all’Inter, oggi escluse dal proprio posto allo stadio. Tutto questo viene ormai considerato normale», hanno aggiunto i gruppi della Nord.
«Dopo approfondite riflessioni e confronti interni, abbiamo deciso che è giunto il momento di cambiare rotta. La scorsa stagione ci siamo fatti in 4 per tenere in vita il tifo organizzato, arrivando persino a lottare per far entrare allo stadio un semplice bandierone nerazzurro. Volete uno stadio-teatro? Tenetevelo. Da oggi, i gruppi organizzati della Curva Nord rimarranno fuori dal Meazza fino a data da destinarsi», si legge ancora.
«Lo faremo:
Non chiediamo chissà quali privilegi. Chiediamo semplicemente quello che, in qualsiasi stadio d’Italia e d’Europa, è la normalità. Questa battaglia non riguarda solo noi. È una battaglia per il futuro del tifo e della tifoseria. Siamo perfettamente consapevoli che, per molti, questa decisione di restare fuori dallo stadio possa apparire incomprensibile. Ma proprio lì rivolgiamo un appello: non siete complici. Se comprendete anche solo in parte le nostre ragioni, non intonate cori, non sventolate bandiere, non esponete alcun vessillo nerazzurro».
«Invitiamo tutti i club, eminente vittime della burocrazia di questo sistema marcio, a non esporre i propri striscioni. Un Meazza spoglio, grigio e silenzioso, farà molto più rumore di qualsiasi coro. Oggi tocca a noi… domani potrebbe toccare a voi. Lasciamo il Meazza privo del calore e della passione che lo hanno sempre reso unico. Chiaramente troveremo il modo di non far mancare il nostro supporto alla squadra e al mister che nulla c’entrano in questa situazione. Se proseguiremo su questa strada, non resterà nulla di ciò che ci rendeva San Siro il nostro fortino», hanno sottolineato i tifosi.
«Vogliamo denunciare una situazione che sta lentamente, ma inesorabilmente, uccidendo il mestiere più bello del mondo. Perché chi gioca oggi possa ancora sentire il calore, l’affetto e la passione che chi li ha preceduti ha sempre ricevuto. L’appuntamento fisso sarà al Baretto prima di ogni partita. Lì ci ritroveremo e rimarremo prima durante e dopo tutte le prossime partite. Tutte le comunicazioni future verranno pubblicate esclusivamente nella nostra fanzina, disponibile da Inter-Udinese davanti al Baretto», hanno concluso i gruppi della Nord.