😍 Inter, Chivu si presenta: “C’è tanto coraggio sia della società che mio in questa scelta. Non ho sentito Inzaghi, Mourinho sì” | OneFootball

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·14 de junho de 2025

😍 Inter, Chivu si presenta: “C’è tanto coraggio sia della società che mio in questa scelta. Non ho sentito Inzaghi, Mourinho sì”

Imagem do artigo:😍 Inter, Chivu si presenta: “C’è tanto coraggio sia della società che mio in questa scelta. Non ho sentito Inzaghi, Mourinho sì”

Direttamente dal Four Season Hotel di Beverly Hills, dove l’Inter è in ritiro per giocare il Mondiale per Club, Cristian Chivu si è presentato da nuovo allenatore dei nerazzurri. Riprendiamo le sue parole da TMW e Gianluca Di Marzio:

Responsabilità – “Lo avevo già fatto nelle giovanili. Arrivare qui è un senso grosso di responsabilità che voglio portare avanti, lo stesso che ho avuto quando sono venuto qui da giocatore. Sono ormai quasi 13 anni tranne una pausa che sono qui. Tutti qua hanno responsabilità, dobbiamo fare del nostro meglio in questa competizione. Conosco questa squadra e questo club. Essere stato qua per tanto tempo mi fa conoscere cos’è l’Inter, quali sono le ambizioni e le aspettative”.


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Triplete – “Abbiamo la chat storica che va avanti. Il gruppo va avanti tutt’ora e per tutta la vita. Mi ha fatto piacere vedere Maicon e tutti i messaggi. Ci sono state anche dediche speciali che rimangono private”.

Scelta della società – “Sono 13 anni in cui ho sempre avuto in mente cosa vuol dire questa società, con tutto quello che ha regalato nella sua storia ai suoi tifosi. C’è tanto coraggio sia della società che mio in questa scelta, bisogna portare avanti quello che di buono è stato fatto e accettare che nel calcio si può vincere e si può perdere, ma sapendo che quando le cose sono fatte per bene la strada è sempre più bella. Questo è un nuovo vecchio progetto, perché quello che è stato fatto da questa società, da questi ragazzi e dallo staff che c’era prima bisogna portarlo avanti, consapevoli che una squadra come l’Inter ha bisogno di questo tipo di atteggiamento e ambizioni. L’asticella è stata alzata negli ultimi anni e bisogna continuare su questa linea, per mantenere la società dove si trova in questo momento”.

Età media della squadra – “Il problema non è l’età ma la qualità umana dei giocatori. Se la motivazione è la stessa l’età è solo un numero. Ci sono giocatori che hanno continuato a crescere anche nella scorsa stagione, con la stessa motivazione e la stessa energia nel lavorare insieme. Per gli altri, noi dobbiamo lavorare duramente, rispettando milioni di tifosi e provando a essere la migliore versione di noi stessi”.

Monterrey – “Bisogna rispettare ogni squadra che tit rovi davanti, perché questa competizione ti mette davanti le migliori 32 del mondo. Ho tanto rispetto per tutti gli allenatori, perché essere qui non è cosa da poco. Canales e Sergio Ramos sono due importanti giocatori e tutti sanno cosa hanno raggiunto in carriera”.

Chiamata Inter e Inzaghi – “Per me è stata una sorpresa, perché la mia intenzione era di continuare a Parma. Po è arrivata la chiamata dell’Inter che voleva incontrarmi, la prima cosa che ho chiesto era di chiamare Cherubini per chiedere il permesso. Poi ovvio che se chiama l’Inter per me è un motivo di orgoglio e di onore. Simone? Ho sempre avuto un buon rapporto, lo avevo chiamato per fargli l’in bocca al lupo quando ho saputo che non avrebbe continuato con l’Inter, poi non ci siamo più sentiti”.

Ultima stagione – “Non si può giudicare una stagione di una squadra per il fatto che è arrivata fino in fondo ma non ha alzato i trofei. L’importante è arrivare in fondo, poi si può vincere e perdere. Per me non è stata una stagione fallimentare, perché due mesi fa parlavamo di una squadra che aveva eliminato il Bayern e il Barcellona e che si giocava il campionato italiano. Il fallimento credo che non esista nel calcio, esiste quando iniziamo a guardare scuse e alibi, ma non mi è sembrata una squadra così in questi giorni”.

Futuro – “Non dimentichiamoci che per noi la stagione non è ancora finita, siamo qua per portare in alto l’Inter in giro per il mondo e fare qualcosa di importante. Campionato? Ripeto, il mio pensierpo è a questa competizione, a far tornare la fiducia e l’autostima a questi giocatori e a questi tifosi. Dobbiamo trovare le energie per onorare la competizione, poi troveremo il tempo per parlare del futuro”.

Finale di Champions e Mourinho – “Perdere una finale di Champions League fa male. Io mi ricordo che avevo avuto il pensiero di perderla la Champions. Ho detto ai ragazzi di non dimenticare il percorso. Una società e una squadra come l’Inter ha obbligo ad ambire a cose importanti. Bisogna avere rispetto per lo stemma e cosa rappresenta in giro per il mondo. Va tenuta alta l’asticella. Con Mourinho si ho parlato“.

Mondiale per Club – “Le competizioni internazionali hanno sempre il loro fascino, perché c’è sempre tanta imprevedibilità e tanta voglia di far vedere il calcio a unos tile puro. Ci sono squadre più spensierate nel giocarti contro. La nostra squadra ha tanta esperienza perché è già arrivata in fondo a competizioni europee e ha tanti giocatori che giocano in nazionale. Siamo pronti per questo filotto di partite”.

Debutto in Serie A – “Io ho dato del mio meglio per raggiungere l’obiettivo che il Parma mi aveva richiesto. Per quanto riguarda quello che ho vissuto è stato intenso e raggiungere l’obiettivo è stato bello. Nel percorso poi impari a mettere fiducia nel gruppo e a lavorare, Andare anche avanti e nascondere qualche difetto. Non è come stare sulla poltrona o divano. Non ti devi lamentare“.

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