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·28 de novembro de 2024

Inchiesta “Doppie curve”, Inter e Milan penalizzate in una circostanza – CdS

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L’inchiesta Doppie curve si arricchisce di un nuovo capitolo: la procura sportiva, diretta da Giuseppe Chinè, ha aperto un fascicolo d’indagine per i fatti oggetto del procedimento penale riguardante alcuni ultras di spicco di Inter e Milan.

LA SITUAZIONE – La Procura sportiva ha deciso di aprire un’indagine per le possibili connessioni tra l’Inter e il Milan e le rispettive curve, delle quali si indagano eventuali collegamenti con la criminalità organizzata. Il quadro, che ora si presenta al Procuratore Generale Giuseppe Chinè, appare più chiaro dopo le ultime indagini svolte dalla Procura di Milano. Avendo 60 giorni a disposizioni per chiudere le proprie indagini, con la richiesta di una proroga di 40 giorni e di un’altra di 20 in caso di necessità, Chinè ha dovuto attendere del tempo prima di procedere all’apertura del fascicolo inerente al procedimento in sede di giustizia sportiva.


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Inter e Milan, quadro normativo di riferimento e possibili sanzioni per l’inchiesta Doppie Curve

POSSIBILI RISVOLTI – Dal punto di vista legislativo, le norme cui fare riferimento sono quattro. La prima è rappresentata dall’art.25 del Codice di Giustizia Sportiva, relativo al divieto di contribuire alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati (e non) di propri sostenitori. La seconda riguarda l’art.27, che a proposito della “cessione dei titoli di accesso in manifestazioni” prevede anche la responsabilità oggettiva. Quest’ultima ipotesi potrebbe analizzata in riferimento al caso dei tagliandi che potrebbero essere stati regalati ad alcuni componenti del tifo organizzato.

LA PENALIZZAZIONE – Le altre due norme cui guardare, in questo contesto, sono l’art.4 e l’art.6 del Codice di Giustizia Sportiva. La prima afferisce alla “lealtà, probità e correttezza dei tesserati“, mentre la seconda fa riferimento alla “responsabilità diretta di chi rappresenta le società ai massimi livelli“. Quest’ultima circostanza sarebbe in grado di integrare gli estremi di una “penalizzazione”. Ma, al momento, appare lontana rispetto al caso dell’Inter. Considerando che non è finora emersa alcuna fonte di prova tale da configurare uno schema di questo tipo.

Fonte: Giorgio Marota – Corriere dello Sport

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