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·14 de novembro de 2024
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L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha analizzato la situazione in casa Napoli, attualmente primo in classifica.
Classifica canta e non le si può dar torto o contraddirla. Il Napoli è in vetta al campionato dopo dodici giornate avendo attraversato parecchie insidie e ostacoli potenzialmente rischiosi. Eppure per la settima giornata e per la seconda sosta di seguito la squadra di Conte è prima e ha blindato questa posizione dopo tre gare di spessore, valore e elevato tasso di difficoltà. Il pareggio di Milano contro l’Inter, da allegare al trionfo col Milan sempre a San Siro e al pari con la Juventus allo Stadium, hanno confermato le qualità del gruppo azzurro e hanno ribadito alle altre che quest’anno per la lotta al titolo il Napoli sarà presente e si è già iscritto. Ora c’è la pausa, ma alla ripresa si farà di nuovo sul serio con un calendario all’orizzonte che incuriosisce e metterà ancora di più alla prova Di Lorenzo e compagni.
Ieri a Castel Volturno la ripresa degli allenamenti. Conte ha lavorato senza i tredici nazionali che rientreranno solo a partire dalla prossima settimana. Oggi in programma una doppia seduta di lavoro, una delle due prevederà un allenamento congiunto con la Puteolana. Poi, dal prossimo fine settimana, si tornerà a correre. La Roma di Ranieri il 24 novembre al Maradona sarà la quarta big di fila dopo Milan, Atalanta e Inter. Una squadra forte e di valore, nonostante le recenti difficoltà, in una sfida dal sapore speciale per il rapporto di stima e amicizia tra i due allenatori, Conte e Ranieri. Dopo la Roma, ecco dicembre, mese ulteriormente indicativo per il Napoli. Dopo il Torino fuori, ci sarà due volte la Lazio tra il 5 e l’8 dicembre, prima all’Olimpico negli ottavi di finale di Coppa Italia e poi al Maradona per il campionato. Il 2024 si concluderà con tre partite sulla carta meno in salita: Udinese e Genoa in trasferta, Venezia a Fuorigrotta. Sette sfide in poco più di un mese che diranno altro sulla forza del Napoli e sulle proprie ambizioni. Ma il lavoro di Conte è già evidente e la rosa grazie al mercato e alle conferme dei migliori è di elevata qualità.
C’era grande curiosità alla vigilia degli ultimi tre appuntamenti. Tutti aspettavano il triplo confronto per misurare le capacità e anche la personalità del gruppo di Conte. Il risultato è stato indicativo: quattro punti a San Siro che, con lo 0-0 allo Stadium, fanno tre trasferte insidiose con rientro a casa da illesi. Due pareggi e una vittoria. Con sfide di carattere e personalità. Difendendo da squadra. Uno per l’altro, seguendo Conte. Sono stati incroci importanti che hanno amplificato il valore del Napoli. Non solo i risultati, ma anche le prestazioni e i numeri: appena un gol subito, quello di Calhanoglu, poi due volte la porta inviolata contro formazioni che in casa si divertono, segnano spesso e vincono come Juve e Milan. L’unica sconfitta nel ciclo terribile con l’Atalanta al Maradona.
Il Napoli di Conte è primo per una serie di motivi e fattori. Intanto perché ha blindato la porta (9 gol subiti, seconda miglior difesa dietro la Juve), subisce poco e soffre il giusto. Buongiorno è stato un acquisto illuminante ma è tutta la squadra a difendere con ordine e applicazione. Il primato, poi, è figlio di vittorie di carattere, cinismo e concretezza. Con Empoli e Lecce due gol e sei punti. Altre sono arrivate in rimonta, come col Parma, oppure divertendosi come con Bologna, Cagliari o Como. Sa vincere in modi diversi il Napoli e conosce strade alternative per arrivare al trionfo. Con l’attacco che può ancora crescere e segnare di più, Lukaku che lavora per ritrovare la miglior condizione e Conte che, nell’attesa del rientro dei nazionali, studia altre novità per blindare il primato. Non si è in cima per caso.
Carlo Gioia
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