Il miracolo in Serie B, le esperienze in giro per l’Italia e i calciatori valorizzati: Occhiuzzi pronto a ripartire | OneFootball

Il suo profilo è inevitabilmente collegato a doppio filo con quel Cosenza che tanto ha amato e difeso, sia da calciatore che da allenatore. Principe per soprannome ed eleganza, Roberto Occhiuzzi è indiscutibilmente uno dei professionisti dal maggiore impatto nella storia recente dei Lupi.

Pioniere dell’impresa che ha reso quella rossoblu una delle compagini (piacevolmente) più chiacchierate d’Europa alla ripresa dell’annata 19/20, con il nefasto COVID a intralciare i sogni, Occhiuzzi – come ampiamente e meritatamente sottolineato in questi anni – edificò una squadra dalla soave musicalità, in grado di giocare un calcio propositivo, offensivo, coeso nelle intenzioni e feroce nei momenti in cui la partita agevolata tale voracità.

Un lavoro, quello con il sodalizio calabrese, dove diversi calciatori hanno beneficiato di picchi di rendimento e carriera fino a quel momento (e per i successivi) non esplorati: Rivière è un caso emblematico, ma gli stessi Baez e Casasola (che tanto altro hanno raccolto anche dopo) probabilmente hanno mostrato una fluidità e una comprensione del gioco che, successivamente, non li ha totalmente accompagnati.

Cosa dire dei 19 gol di Ragatzu nell’annata condivisa in quel di Olbia (22/23)? Un talento sopraffino, dal noto percorso calcistico, ma che il tecnico classe ’79 ha permesso di valorizzare anche in termini di fatturato.

L’ultima parentesi, vissuta in quel di Francavilla, meritava forse un epilogo diverso, ma la storia di Occhiuzzi potrebbe ora beneficiare di un nuovo capitolo. Cercato dalla Casertana, un talento nel mestiere un’umanità come la sua si sposerebbero perfettamente con le ambizioni di una realtà reduce da un’annata complicata ma imbevuta di ambizione. Un matrimonio che, con questi ingredienti, potrebbe regalare qualcosa in cui credere: alla gente di Caserta, su questo non c’è alcun dubbio, farebbe sicuramente piacere.