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·01 de julho de 2025

Il Milan esce dal Settlement Agreement: si chiude l’accordo con la UEFA

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Il Milan esce dal Settlement Agreement. In attesa di comunicazioni ufficiali, con la chiusura dell’esercizio al 30 giugno 2025, si conclude il periodo di rendicontazione coperto dall’intesa siglata nel 2022 con la UEFA, che mirava a garantire che il club rispettasse i nuovi requisiti di stabilità (la cosiddetta “football earnings rule”) nel periodo di monitoraggio che si chiuderà con la stagione 2025/26.

Milan Settlement Agreement – I dettagli dell’accordo del 2022

Al momento dell’accordo con la Federcalcio europea, il Milan accettò di pagare una multa di 2 milioni di euro per il mancato rispetto delle norme nel periodo di monitoraggio chiuso con la stagione 2021/22, oltre a 13 milioni di euro di multa condizionati, il cui pagamento era subordinato al rispetto di quanto previsto dal Settlement.


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Il Milan ha annunciato nei bilanci successivi al 2022 di avere sempre raggiunto tutti gli obiettivi fissati dall’accordo con la Federcalcio europea, e così sarà anche per il 2025, grazie ai conti che – secondo le stime di Calcio e Finanza – si chiuderanno nuovamente in utile (per il terzo anno consecutivo dopo il 2023 e il 2024).

Questo significa che i rossoneri hanno pienamente rispettato la “football earnings rule”. Il disavanzo massimo aggregato che consente di essere conformi è di 5 milioni di euro in tre anni, ma questa cifra può superare questo livello fino a un massimo di 60 milioni di euro in tre anni, se questo eccesso è coperto da equity.

La deviazione accettabile può essere ulteriormente aumentata oltre i 60 milioni di euro fino a un massimo di 10 milioni di euro per ciascun periodo di riferimento nel periodo di monitoraggio per i club che mostrano una buona salute finanziaria. Il Milan, in questo triennio, non ha mai rischiato di superare i 60 milioni di deficit aggregato, avendo chiuso tutti i bilanci in utile.

Milan Settlement Agreement – Il monitoraggio dei prossimi anni

I rossoneri continueranno quindi a essere monitorati anche per le prossime stagioni, esattamente come previsto per ogni club. Nel periodo di monitoraggio 2026/27, i bilanci presi in considerazione saranno quelli chiusi nel 2024, 2025 e 2026 (quest’ultimo risentirà degli 80 milioni circa mancanti tra premi UEFA e stadio per la partecipazione alla Champions League e potrebbe dunque chiudere in negativo). Il Milan sarà fuori dalle coppe nella prossima stagione, ma il bilancio del 2025/26 rientrerà comunque nei prossimi monitoraggi.

Infine, sarà valutata la cosiddetta “squad cost rule”. Entrata in vigore a partire dalla stagione 2023/24, la “squad cost rule” è una norma del nuovo Fair Play Finanziario UEFA che prende in esame l’importo speso per la rosa e l’allenatore della prima squadra tra stipendi e commissioni per i trasferimenti nette rispetto ai ricavi rettificati. L’introduzione di questa norma è graduale e ha previsto una soglia massima del 90% nel 2023/24, prima di passare all’80% nel 2024/25 e al 70% dal 2025/26.

In particolare, la norma legata al tetto ai costi per la squadra è contenuta nell’articolo 92 del nuovo regolamento. Secondo quanto scritto dall’UEFA, il “squad cost ratio” (qui un approfondimento completo) è calcolato come la somma di:

  • spese ai dipendenti in relazione a persone rilevanti; 
  • ammortamento/svalutazione dei costi dei soggetti rilevanti; 
  • costi di agenti/intermediari/soggetti collegati; 

diviso per la somma di:

  1. ricavi operativi rettificati; 
  2. utile/perdita netta da cessione di registrazioni di persone rilevanti e altri proventi/oneri di trasferimento. 

Per ciò che concerne i rossoneri, questo dato era inferiore al 50% al 30 giugno 2023 e secondo le stime di Calcio e Finanza si è attestato intorno al 57% per il 2024, dato in ogni caso sicuramente inferiore al 70%, considerando un’importante crescita dei ricavi e un contestuale aumento dei costi, ma in misura non sufficiente ad avvicinarsi alla soglia di rischio.

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