Juventusnews24
·29 de junho de 2025
Huijsen Juventus, Giovanni Albanese svela il retroscena: «Giuntoli ha dovuto venderlo ma voleva far questo. E anche ora Comolli sta facendo la stessa cosa con…»

In partnership with
Yahoo sportsJuventusnews24
·29 de junho de 2025
Nel suo editoriale su Sportitalia.com, il giornalista Giovanni Albanese ha svelato questo retroscena relativo all’ex bianconero Dean Huijsen.
PAROLE – «Il Real Madrid qualche settimana fa ha pagato Huijsen 60 milioni: la Juve l’estate scorsa lo aveva ceduto al Bournemouth per 15,2 milioni. Neanche con l’aggiunta del 10% della rivendita si riescono a pareggiare i soldi che son serviti per Kelly: preso dal Newcastle a gennaio e già sul mercato perché non ha convinto. Troppo facile parlare solo dell’errore di valutazione di Giuntoli, sollevato dall’incarico da Elkann per una serie di scelte inadeguate come questa: gli uomini di calcio sanno che non è tutto rose e fiori quando ci si ritrova dentro ai campi da riseminare con cura e pazienza. L’ex direttore tecnico ha sbagliato, ma nessuno dirà mai che Huijsen non avrebbe rinnovato il contratto e avrebbe portato la Juve a non prenderci quasi nulla dalla sua cessione. O che nel piano presentato dall’ex dirigente c’era un percorso che avrebbe portato il ragazzo laddove è arrivato: in un top club. Giuntoli l’estate scorsa spingeva Huijsen a fare un anno in prestito fuori per poter essere un titolare della Juve dalla stagione entrante, ma poi per sbloccare il mercato ha dovuto venderlo: come il suo successore, Comolli, sta provando a fare adesso con Mbangula e Weah. Perché proprio loro? Perché al momento pesano poco a bilancio e la cessione porta beneficio per passare alle prossime azioni: e qui sì che il manager ha sempre la meglio sullo scopritalenti.
La sfida fra Kelly e Huijsen in Real Madrid-Juventus al Mondiale per Club procura imbarazzo. Ma è meglio non fare troppo i fenomeni per far passare per stolti chi non c’è più, perché la coerenza di certe scelte pesano solo sul lungo periodo. Qui, piuttosto, c’è da riconoscere il lavoro fatto da una Juve che non c’è più e che è stata bastonata anche per alcuni temi che non hanno mai trovato una logica nuova sul piano scientifico. Nel calcio esistono le percezioni e le proiezioni, ma nessun occhio o algoritmo potrà mai garantire per certo gli investimenti o le scelte: nessuno ha capito ancora quanto è giunto vendere o pagare un giovane di prospettiva, quantomeno per evitare che un giorno qualcuno parli di plusvalenze malsane e poi veda triplicare il valore di un giocatore nel giro di qualche mese. Il calcio è così imprevedibile e assurdo che spesso tira dritto anche sul tema della meritocrazia: gli uomini di calcio lo sanno, ci convivono tra le certezze e le visioni. Huijsen non sarà tra le scelte vincenti di Giuntoli, che oggi è un disoccupato di lusso come l’uomo che portò il difensore alla Juve (diciassettenne) per 70 mila euro: tale Matteo Tognozzi, che è stato tra le anime dello scouting bianconero che per qualche anno ha impreziosito la cassaforte, lo stesso che ha portato anche Yildiz a Torino per 175 mila euro, e ancora Iling, Soulé e Mbangula a poco e niente».
Ao vivo
Ao vivo
Ao vivo