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·02 de setembro de 2025

😒 Gazzetta – Società soddisfatta, Gasperini no: la Roma si è fermata, il tecnico voleva una serie di colpi

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La Gazzetta dello Sport, quest’oggi in edicola, ha raccontato gli stati d’animo che animano i corridoi di Trigoria dopo la fine del calciomercato. Roma che, come di seguito riportato, è nettamente divisa: “Ma, soprattutto, la Roma è soddisfatta del fatto di non aver ceduto nessuno dei suoi pezzi pregiati, ad iniziare da Koné e Svilar (ma anche Ndicka). A conti fatti la società è felice per la rosa allestita ed è convinta che sia coperta in ogni reparto e, soprattutto, che la squadra sia più forte di quella dello scorso anno. In più, ed è evidente, nessuna delle possibili operazioni dell’ultimo momento ha convinto fino in fondo la dirigenza giallorossa.

Il tecnico giallorosso, però, si aspettava una serie di colpi che invece non sono arrivati. Ad iniziare da quel trequartista sinistro che ha chiesto già ad inizio mercato. In quella posizione la Roma ha trattato i vari Echeverri (finito a Leverkusen), Sancho (all’Aston Villa),George (al Fulham),oltre a Dominguez e Trossard, rimasti rispettivamente a Bologna ed Arsenal. Ma ha seguito anche tanti altri giocatori: Eguinaldo, Tzolis, Peixao, Rowe, O’Riley, Chiesa ed Ezzalzouli. Proprio perché l’allenatore voleva qualcosa di diverso. Alla fine si dovrà accontentare di Bailey, che però è arrivato e si è fatto male subito. Gasp, poi, desiderava un altro centravanti al posto di Dovbyk, ma anche qui lo scambio con Gimenez non è andato in porto, anche se ieri ci si è provato fino alla fine (ma Massara voleva un diritto di riscatto che Tare non ha mai voluto concedere). Infine Pessina, che sembrava quasi fatto, per sistemare un centrocampo che tra dicembre e gennaio perderà quasi sicuramente El Aynaoui (a causa della coppa d’Africa che il Marocco giocherà in casa) e dove Pisilli non ha ancora convinto fino in fondo l’allenatore. Gasperini ha sempre insistito sulla differenza tra completamento e rafforzamento, ma soprattutto anche prima di Pisa era stato chiaro: «Quello che dobbiamo fare va fatto ora, non c’è più tempo da perdere». Frase che arriva dopo quella detta a Frosinone, il 16 agosto: «Sono venti giorni che stiamo fermi sul mercato e a me stare fermi non piace».

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