Fonseca Milan, Pastore lo bacchetta: «Non si prende mai le responsabilità ma è molto furbo. Vi spiego perchè» | OneFootball

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·18 de dezembro de 2024

Fonseca Milan, Pastore lo bacchetta: «Non si prende mai le responsabilità ma è molto furbo. Vi spiego perchè»

Imagem do artigo:Fonseca Milan, Pastore lo bacchetta: «Non si prende mai le responsabilità ma è molto furbo. Vi spiego perchè»

Fonseca Milan, Giuseppe Pastore, noto giornalista, ha commentato il momento dei rossoneri criticando il tecnico portoghese

Intervenuto a Cronache di Spogliatoio, Giuseppe Pastore ha parlato così del momento del Milan:

PAROLE – «Fonseca con grande furbizia ha scaricato da tutta la stagione, ma a volte anche in maniera plateale e comprensibile, le responsabilità un po’ dappertutto. Se l’è presa con l’arbitro a Bergamo prefigurando un sistema italiano in cui l’Atalanta…quando mai in 30 anni abbiamo pensato che l’Atalanta potesse manovrare il calcio italiano. Poi ha cominciato ad attaccare i giocatori, quelli che non si impegnano e non lavorano e poi, ad intervalli regolari, l’errore tecnico, l’errore individuale. Insomma, per Fonseca il Milan è ottavo essenzialmente per motivi ambientali, arbitrali e di scarsezza individuale glissando sul fatto che la squadra è arrivata seconda (l’anno scorso, ndr). Però in questo, Fonseca, con grande furbizia, non solo non attacca mai se stesso, oggi (lunedì, ndr) Baroni si è preso tutta la responsabilità del 6 a 0 della Lazio, ha detto che è sola colpa sua e l’ha preparata male, ma Fonseca non attacca neanche mai la società. Se la società gli dà supporto è evidentemente tutta colpa sua perché non riesce a trasmettere i concetti. Secondo me invece Fonseca proprio per preservare a sua volta il posto di lavoro non se la prende mai con i responsabili che San Siro ha individuato in maniera plateale contro il Genoa. La dirigenza che non ha interesse sportivo a competere. Nel senso che è una società che si accontentava, pensava si alludeva di poter entrare tranquillamente nelle prime 4 e fare anche una buona Champions League dopo il secondo posto di Pioli, che tra l’altro aveva smesso di giocare ad un mese dalla fine del campionato, e quindi ha pensato di gestire. Si è accorta che non basta fare il compitino, ed adesso più o meno sono tutti lì a darsi le colpe. Non c’è un vero e proprio responsabile tecnico. Non c’è proprio un dirigente che ci mette la faccia».

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