Lazionews24
·14 de agosto de 2025
Fabregas Como, il tecnico prepara la sfida contro la Lazio: «Vogliamo iniziare bene. Sul mercato…»

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·14 de agosto de 2025
Inizia ufficialmente la stagione del Como. Gli uomini di Cesc Fabregas giocheranno sabato sera in Coppa Italia contro il Sudtirol, a sette giorni dall’esordio in campionato contro la Lazio. In conferenza stampa il tecnico spagnolo ha svelato le carte e risposto a domande su mercato, formazione, progetto e molto altro.
Tanti anni che non si ottengono risultati in Coppa Italia…«Ovviamente inizia la stagione, siamo molto carichi, abbiamo fatto un gran ritiro. È una parte importante della nostra stagione, vogliamo iniziare bene. Vediamo con la squadra che abbiamo quanto in fondo possiamo arrivare. Ci sarà più rotazione di giocatori durante la stagione».
Morata sarà convocato?«Tutti sono disponibili. Devo parlare con Alvaro, abbiamo fatto un piano, lui si è allenato con il Galatasaray e poi non tanto, ha fatto le sue cose ma a casa. Di lui non te lo posso dire, Kuhn non è disponibile un’altra volta, per il resto tutti sono a disposizione. Alvaro lo devo gestire questo sera e domani».
Ci sono tanti giocatori quest’anno in squadra. Qualcuno avrà un ruolo diverso, magari anche di posizione?«Non lo so, la stagione lo dirà. Noi abbiamo la nostra idea, ma tutti devono saper fare il più possibile per capire il nostro calcio. Contro il Betis nel secondo tempo Baturina ha fatto il falso nove, Nico Paz alla fine dell’anno scorso esterno destro… ci sono tante dinamiche che possiamo trovare dentro il nostro modo di giocare. Ma sono tutti giocatori di calcio, con un’idea molto chiara. Adesso nel calcio non c’è solo una formazione, dipende dalla fase di gioco. Difficile parlare di formazione. La mentalità deve essere che ti puoi trovare mezzala o esterno, play o trequartista, il centrale quando fa conduzione dentro poi rimane centrocampista… sono molti movimenti e rotazioni che il giocatore deve essere preparato a fare».
La partita con il Barcellona: ha riflettuto su questa maniera offensiva di giocare ma che può portare rischi grossi?«Rischi grossi e benefici grossi. Se fossimo andati 0-2 nei primi 20 minuti… quando sbagli a questo livello ti possono massacrare. Hai visto una squadra molto coraggiosa prima del 2-0, poi è calata, un blackout incredibile, potevamo prendere anche otto gol. Poi hai visto una squadra nel secondo tempo con la mentalità giusta, era più facile abbassarci ma era un test molto importante per la nostra mentalità. Abbiamo avuto il possesso, abbiamo recuperato 62 volte palla, vinto i duelli. In quel momento là una squadra che ti alza tanto la linea abbiamo avuto l’opportunità di saltare la linea ma senza il giusto timing non l’abbiamo fatto. Abbiamo tanta gente giovane che un giorno vorrebbe arrivare in una squadra così forte. Io cercavo il feeling, vedere la nostra squadra continuare con la nostra idea. Questo darà di più nel futuro».
Soddisfatto della serata quindi?«Ho visto tante cose. Ti fa vedere cose nuove che normalmente non succedono».
Spesso ha detto di non poter essere amico dei tuoi giocatori. E con Morata?«Non è mio amico. Quando è uscito dal Chelsea non l’ho più sentito, solo dei complimenti. Anche se fosse mio amico, oggi non lo è. Abbiamo una grande relazione, abbiamo condiviso due anni al Chelsea e in Nazionale, è un ragazzo incredibile e con un grande cuore. Grande umiltà e senso del lavoro, porterà tanto ai ragazzi. Non sono preoccupato della nostra relazione, lui vuole fare bene, tanto merito per quello che ha fatto. Ha lasciato più del 60% dello stipendio là, e questo dice tanto. Mi dice tanto della sua mentalità, di quello che farà. Non mi ha promesso quanti gol farà ma tantissimo lavoro e positività. Segnale per me e i ragazzi».
Diceva di aspettare un altro difensore oltre a Jacobo Ramon. Arriverà in questi giorni? O Van der Brempt l’ha convinta da centrale?«Buona domanda. Arriverà un portiere, questo sicuro. Non lo so comunque, non ti posso dire. È una discussione che dobbiamo fare con la società, non sono preparato per dire sì o no. La squadra è molto giovane, con un coraggio molto grande. Se è il secondo portiere del PSG? Abbiamo dei nomi in lista, stiamo valutando».
Come verrà gestita la fascia da capitano?«Capitano Gabrielloni, ma lo stiamo valutando. Da Cunha l’ha già fatto, Sergi Roberto e Goldaniga, ma finché la squadra non è chiusa non voglio parlare. Sono tutti ragazzi umili, non è una cosa importante. Storicamente in Italia lo è sempre stato ma per noi. Anche Cutrone».
Resta Cutrone?«Non lo so, il mercato è aperto per tutti. Strefezza non doveva andare ed è successo. Ma chi non vuole rimanere qua andrà via. Ivan Azon lo volevo tenere ma questa mattina ha fatto un viaggio a Ipswich. Un prestito che va bene per il club e per lui, giocherà in una competizione importante, difficile. Una scelta sua. Dobbiamo aspettare, mancano due settimane».
Come può crescere ancora Nico Paz?«Non lo so, non deve sempre fare gol e assist. Lui lo sa, deve fare la differenza nell’ultima fase. So che voi vedete il giocatore ogni settimana, si vede il talento, ma il mio lavoro è di educare i ragazzi giorno dopo giorno. Lo step è più lento, lui è umile e capisce velocemente, fa domande, quindi non c’è problema con Nico. Si deve adattare a tutto, soprattutto oggi nel calcio moderno. Domani deve essere pronto, sempre».
Sabato inizia la stagione. Come si gestisce la pressione da fuori a livello mediatico? C’è il rischio che possa influenzare il gruppo?«No, noi siamo diversi, siamo speciali. La gente parla di soldi e altro, ma a noi non frega niente. Qua si sta creando una squadra, una società, una famiglia. C’è un processo, di 4-5 anni. C’è talento, ambizione, ma il messaggio non cambia. La gente può dire quello che vuole, siamo una società solida e nessuno vuole andare dalla parte sbagliata. Se andrà avanti così il Como andrà avanti e bene per i prossimi anni. Sono convinto che tutti questi giocatori in un futuro varranno 50-60 milioni. Sono arrivate offerte di questo livello. Per noi la cosa importante è creare valore. Noi facciamo la nostra storia, la nostra storia. Anche per la gente di Como. Noi lo abbiamo capito, la società a livello di tifoseria ha capito il messaggio, non potrei essere più contento. Aspettativa alta? Sempre. Però capire che dobbiamo gestire Nico Paz nel fare gli errori. Jacobo Ramon alla prima stagione da professionista, farà errori. Che faccio se sbaglia, lo massacro? Jesus e Addai 19 anni. Baturina prima volta in Europa a 22 anni. Vediamo come va la stagione».
Come ha visto Alex Valle queste settimane? Parte dietro Alberto Moreno?«Ha fatto una fatica incredibile l’altro giorno, ne abbiamo parlato insieme. Lui è tranquillo, si sta allenando molto bene, deve crescere tantissimo in tante fasi di gioco. Qualche volta ha un po’ accelerato, serve pazienza, gestire la palla, ma quello che mi piace di lui è sempre ben disposta. Questo ti dà di più e preferisco un giocatore così e non uno addormentato. Quando ho parlato con Brendan Rodgers mi ha detto che lui va sempre a mille. Grande professionista e farà una grande carriera».
Con Venezia e Verona l’anno scorso abbiamo avuto situazioni che non siamo riusciti a imporre il nostro gioco. Arriverà una squadra che si chiuderà dietro probabilmente come il Sudtirol. Preparati i rigoristi?«Sarà una partita diversa. Non più difficile o facile, si deve andare con la mentalità giusta. Stiamo lavorando per trovare tutto il tipo di giocate. Il Sudtirol si è visto cosa ha fatto in ritiro, sul portiere ti pressano forte, è un chiaro segnale della sua identità. Vedo una squadra coraggiosa, con le idee molto molto chiare, nel suo 3-5-2 per correre sulle fasce, la mezzala che si inserisce. È una squadra che va avanti, giocherà più diretto e non palleggerà tanto dietro. Noi dobbiamo andare molto forte, essere pronti per giocare contro tutti».
Kuhn è infortunato?«Abbiamo trovato qualcosa al tendine, quando è arrivato non stava benissimo. Ma era arrivato in un posto nuovo e voleva spingere. Stiamo provando per Bologna, se no dopo la sosta».
Dossena potrebbe già tornare entro dicembre?«Anche prima. Lo stiamo gestendo, ritornerà molto presto, dovrà fare un piccolo ritiro suo personalizzato ma valutiamo».
Contro il Betis qualcuno ha detto che siete stati troppo aggressivi in campo…«Noi non siamo una squadra aggressiva. Sono abbastanza responsabile nel dire che quando sbagliamo, è così. Il primo schiaffo è loro, comunque niente, è passato. Diao non poteva giocare contro il Barcellona, gli hanno fatto una brutta entrata».
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