PianetaSerieB
·17 de novembro de 2024
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Oggi abbiamo il privilegio di intervistare Bruno Tedino, uno degli allenatori storici nel panorama della Serie B, con una carriera che lo ha visto protagonista su diverse panchine importanti, tra cui quelle di Palermo, Sudtirol ed altre realtà di serie minori, che hanno contribuito a lanciare gli attuali protagonisti del torneo. In questa chiacchierata, esploreremo il suo percorso professionale, il rapporto con i suoi ex club e il legame speciale che ha instaurato con alcuni dei giocatori che hanno segnato la storia recente del nostro campionato. Tra opinioni, retroscena ed auguri, ecco le sue parole in esclusiva ai nostri microfoni:
Partirei parlando del Sudtirol, piazza che lei conosce bene: l’esonero di Valente e l’arrivo di Zaffaroni, possono risollevare le sorti della stagione?
“Me lo auguro perchè è una società modello dal punto di vista organizzativo e della mentalità. E’ normale che una persona speri che una società del genere non vada giù, quindi speriamo di si. E’ un campionato difficile, per questo molte società sono in difficoltà”.
Proseguirei con il Palermo, che ancora non riesce ad ingranare: qual è secondo lei la motivazione e come vede i rosanero per il futuro con Dionisi?
“Gli allenatori non hanno la bacchetta magica. Io penso che Dionisi sia un tecnico molto importante, molto bravo ed intelligente. Normale che una piazza come Palermo, che conosco molto bene, voglia i risultati subito, ma questo non è possibile. Anche se, sinceramente, il Palermo è un po’ indietro nella tabella di marcia”.
La crescita di Desplanches è stata finora impressionante: dove può arrivare l’estremo difensore?
“Mi fa piacere che me lo nomina perchè era una ragazzo che non aveva mai giocato prima e noi avevamo puntato su di lui nonostante fosse un ragazzo classe 2003. E’ un portiere molto moderno, forte, oltre ad essere un ragazzo molto positivo ed un gran lavoratore. Secondo me può fare la Serie A, senz’altro”.
Continuerei con Burrai, che conosce dai tempi di Pordenone, mediano centrale nel gioco del Mantova di Possanzini: quali sono le sue migliori qualità dentro e fuori dal campo?
“E’ un mediano completo. Come ragazzo è straordinario, ci tiene. Regge molto bene lo stress ed è un grande lavoratore. Ha una calamita verso la palla, ha grandi doti di leadership ed ha fatto la fortuna di tutte le società in cui è stato, anche Pordenone. Ora si incastra perfettamente in un sistema di gioco che sembra fatto per lui. Il Mantova gioca davvero molto bene”.
Questa su Santoro, lui ed il suo Modena non sono in buon momento ed il cambio allenatore rispecchia la situazione: quanto pensa che il calciatore possa incidere?
“Simone lo abbiamo preso a Teramo dopo il fallimento del Palermo, puntando fortemente su di lui. E’ un ragazzo che ha grande quantità, una buona qualità e tempi di inserimento straordinari. Secondo me potrebbe fare qualche gol in più, a quel punto potrebbe guardare anche a qualche categoria superiore”.
Passiamo a Dalle Mura, che riesce ad unire la giovane età ad una grande sicurezza per la retroguardia: è d’accordo? dove può arrivare il centrale?
“Dalle Mura ha giocato con noi a diciotto anni, lo conoscevo dai tempi della nazionale quando giocava in coppia con Pirola. Avevamo deciso di puntare su molti giovani. Deve migliorare un pochino quando è sotto stress. Il suo modo di allenarsi deve essere ancora più incisivo, più cattivo con se stesso perchè ha dei margini di miglioramento davvero spaventosi. Ragazzo serio, meraviglioso”.
Per chiudere su Strizzolo e Mazzocchi, che si trovano in un Cosenza che continua a stupire (nonostante la penalità). Come si possono aumentare le reti degli attaccanti?
“Strizzolo è un ragazzo meraviglioso, con un attacco alla profondità degno di essere considerato, ha una corsa ed una preparazione al gol importantissima. E’ migliorato nel tempo. Gli sono molto riconoscente perchè a Pordenone ha dato tantissimo, deve migliorare, anche se l’ha già fatto, nella continuità dei gol. Mazzocchi è un grande lavoratore, generoso che lavora per la squadra. Io credo che siano due calciatori importantissimi per il Cosenza, nonostante Strizzolo sia un po’ più vecchio”.